La dinamica politica calabrese, scrivevo qualche tempo fa, è come la maionese impazzita. Nel centro-sinistra poi ancor di più. Vabbè, sinistra, si fa per dire. Alle nostre latitudini, ormai, la definizione sinistra è un eufemismo. La maionese impazzisce allorquando i vari ingredienti non legano e si formano dei grumi. Per recuperarla si deve iniziare a lavorare con le fruste. Di che parliamo? Elezioni provinciali, esattamente quelle della provincia di Cosenza. Il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, considerato un esempio di civismo vincente e anti blocchi tradizionali e che aveva trionfato alle elezioni comunali della sua città, le prime dell’epoca dell’unificazione tra Corigliano e Rossano, sembra che abbia deciso di correre per la Presidenza della Provincia di Cosenza.

E fin qui niente di strano. La notizia è che sembra che abbia stretto un accordo con Marcello Manna, sindaco di Rende, ultimamente al centro di una inchiesta molto delicata e Nicola Adamo espressione dell’area che con Oliverio, sembra si stia sganciando dal centrosinistra. Sia Manna che Adamo e Oliverio, potrebbero essere definiti “grumi” della peggior politica tradizionale e del peggior trasformismo. Nonostante ciò, colui che al momento delle elezioni sembrava avesse rivoluzionato il sistema della politica tradizionale espugnando i fortini partitocratici nell’alto ionio cosentino, sembra che si sia fatto stregare dall’ambizione di conquistare il primo scranno della provincia più estesa d’Italia, quella di Cosenza.

E, d’altronde, la storia ci ha insegnato che c’è differenza tra un rivoluzionario e un Masaniello di periferia. Secondo il blog aspassoperlacitta.it l’accordo l’è già bello e fatto e pure confezionato, considerato che gli uomini di Stasi stanno già raccogliendo le firme. Non solo: Adamo ha attivato i consiglieri comunali che fanno riferimento a Lui per sostenere con le firme la candidatura del sindaco di Corigliano-Rossano a presidente della provincia Bruzia. Occorrono 280 firme di consiglieri comunali. Insomma, il Masaniello dell’alto ionio cosentino si prepara alla conquista del palazzo di Governo di piazza 15 marzo a Cosenza. Ma come è stato possibile che questo giovane tribuno antipolitico, condottiero verso il rinnovamento sia finito nelle grinfie dell’Andreotti della politica cosentina, il sempre eterno Nicola Adamo?

Chi può essere stato l’anello di congiunzione tra l’universo politico rappresentato da Stasi e l’universo politico di cui è espressione Nicola Adamo e Marcello Manna?
In zona si fa un solo nome: Tonino Caracciolo. È lui il grande suggeritore del giovane sindaco della terza città della Calabria. Geologo. È una vecchia conoscenza della sinistra dell’alto ionio cosentino. Un lungo trascorso nel PCI e nei DS. E anche una lunga sfilza di incarichi professionali piovuti dalle amministrazioni targate PCI-PDS-DS. Poi la rottura. Al punto che alle elezioni comunali ha sostenuto proprio il giovane battitore libero Flavio Stasi. Ma tra Nicola Adamo e i gruppi dirigenti intermedi della sinistra tradizionale cosentina non ci sono mai rotture definitive, e all’abbisogna, il vecchio Adamo, trova sempre termini e modi, per ricucire.

Insomma, proprio come il Masaniello napoletano che aveva alle spalle la guida occulta di Giulio Genoino, sua anima e mente, prete ultraottantenne e personaggio torbido napoletano, anche Flavio Stasi, si ritrova la sua eminenza grigia e occulto suggeritore. In questo caso invece di un prete si tratta di un ex mangiapreti. Ma a parte le battute ci preme sottolineare più che altro, il paradosso di una terra, dove, nonostante i disastri e gli storici fallimenti politici e amministrativi, i soliti personaggi, continuano a sguazzare nel sotto borgo del trasversalismo e del voltagabbinismo, trascinando in questi squallidi sobborghi anche le giovani promesse del rinnovamento (si fa per dire).

Nessuno, infatti, avrebbe mai immaginato qualche mese fa, che il giovane sindaco della nascente neo città dell’alto Ionio cosentino, potesse finire in braccio a colui che, adesso può ben vantare un’alleanza che va da Manna a Rende, passando per Pietro Giamborino di Vibo Valentia e Vincenzo Sculco di Crotone, per approdare sullo stretto a Nino De Gaetano. Auguri al “rivoluzionario” Stasi per essere approdato nella prestigiosa “banda del buco”.

Oppure possiamo utilizzare la condivisibile constatazione dei colleghi del blog aspassoperlacittà.it che affermano: «Il Sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi che ha vinto l’elezione comunale sull’onda del cambiamento, sancisce un accordo politico con il gruppo Adamo-Oliverio-Manna, per la presidenza della provincia. Nella terza città della Calabria tanto pubblicizzata emerge una triste verità calabrese, tutto cambia perché nulla cambia». Gattopardi o banda del buco, in questa nostra terra di Calabria sembriamo essere senza speranza.