Il neo consigliere regionale del partito della Meloni proviene dal Pd dell’ex governatore. In campagna elettorale è stato sostenuto sia da Peppe Scopelliti che da Demetrio Naccari Carlizzi. Cosa accumuna nel sostegno due nemici storici è difficile da comprendere
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Era il 6 settembre del 2017, poco più di tre anni fa, quando Giovanni Puccio ed Ernesto Magorno, all’epoca commissario provinciale il primo e segretario regionale del Pd calabrese il secondo, vergavano alla stampa una nota di plauso per Domenico Creazzo, all’epoca sindaco di Sant’Eufemia di Aspromonte, per il suo intervento nel contesto dell’importante e cruciale convegno nazionale del Pd: «Si tratta dell’unico - scrivevano Puccio e Magorno - amministratore calabrese, di un piccolo comune aspromontano, che ha reso orgoglioso il partito per aver preso parte e portato la propria testimonianza ad uno degli eventi più importanti del Pd. La voce di un piccolo comune periferico è riuscita a ‘farsi sentire’ all’interno di un consesso nazionale».
A seguire Domenico Creazzo divenne anche uomo di fiducia di Mario Oliverio e dal 5 agosto 2018, cioè a partire dalla conclusione del mandato di Giuseppe Bombino, il presidente Mario Oliverio lo ha lasciato presidente f.f. del Parco nazionale dell’Aspromonte. Un favore che Creazzo ricambiò firmando la petizione pro ricandidatura di Oliverio da parte di alcuni sindaci calabresi.
Sembra passato un secolo. Eppure sono passati pochi mesi. Domenico Creazzo che poteva essere considerato a tutti gli effetti come il “compagno” sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte, venne fulminato sulla strada del sovranismo nazionale. Dal “Sol dell’avvenire” a “faccetta nera” è stato un attimo, ed eccolo candidato nelle liste di FdI di Reggio Calabria e a differenza degli altri voltagabbana provenienti del centrosinistra transitati a destra che sono stati bocciati dall’elettorato, Creazzo è risultato il primo degli eletti.
E, tuttavia, le sorprese non sono finite qui: il presidente f.f. del Parco d’Aspromonte sembra che abbia registrato questa straordinaria performance elettorale grazie a Peppe Scopelliti, il quale, nonostante ancora afflitto dalla misura cautelare, sembra che non abbia rinunciato a fare campagna elettorale per le regionali. Proprio alcuni intimi sostenitori dell’ex governatore della Calabria come Agliano, Daniele Romeo, Ernesto Siclari, hanno sostenuto Domenico Creazzo.
La dinamica del sostegno a Creazzo ha seguito delle logiche assolutamente incomprensibili per certi aspetti. Se da un lato è stato sostenuto da Peppe Scopelliti, il sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte ha ricevuto anche il sostegno dello storico nemico di Scopelliti, ovvero, Demetrio Naccari Carlizzi (cognato dell’attuale sindaco di Reggio Calabria) anche lui alle prese con qualche “problemuccio” giudiziario. A sostegno dell’ex compagno e ora neo camerata Creazzo, pare che si sia schierato anche l’ex senatore Giovanni Bilardi, anche lui con diversi problemucci giudiziari aperti.
La notizia che si è diffusa nelle ultime ore, è quella della presunta ineligibilità del presidente f.f. del parco dell’Aspromonte. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, l’ente parco è destinatario di fondi regionali, aver ricoperto la funzione di presidente del Parco per un anno e mezzo renderebbe ineleggibile Creazzo. E, d’altronde, il successo elettorale di Creazzo è legato tutto al Parco e nei confronti dei 37 comuni dell’area, il sindaco di Sant’Eufemia, infatti, ha distribuito contributi e consulenze a mani basse.
Il 70% del consenso del neo consigliere regionale di FdI proviene da quei comuni, alcuni dei quali già sciolti per infiltrazione mafiosa. A Delianuova, Creazzo incassa 900 voti e ancora porta a casa voti e preferenze a Platì, Careri, San Giorgio Morgeto tutti sciolti per infiltrazione mafiosa. Insomma un bel carico di preferenze che inducono a porsi non pochi interrogativi.
E, tuttavia, Domenico Creazzo a quanto pare non sembra soffrire di alcuna preoccupazione né sul fronte della sua presunta ineleggibilità, né sul fronte della provenienza geografica del suo consenso. Nessun imbarazzo nemmeno sul fronte della sua provenienza politica. Creazzo punta dritto alla conquista di un assessorato oppure, ancora meglio, alla conquista del primo scranno di palazzo Campanella.
Comunque vada, nell’una o nell’altra ipotesi, si potrà tranquillamente affermare che un oliveriano siederà al fianco della Santelli alla Cittadella regionale. La domanda sorge naturale: sarà un cavallo di razza oppure un cavallo di Troia? È proprio il caso di dire: ai posteri l’ardua sentenza.
Pablo
AGGIORNAMENTO DEL 19 FEBBRAIO
In merito all’articolo pubblicato oggi sulla nostra testata giornalistica dal titolo“Creazzo (FdI), l’ex oliveriano all’assalto di Palazzo Campanella con quei voti imbarazzanti” a firma de Il corsivo di Pablo, riportiamo la nota stampa dell’avvocato Aldo Labate in rappresentanza di Giuseppe Scopelliti.