Nella regione di Severedonetsk gli scontri stanno aumentando a dismisura, così come in tutta la regione del Luhansk.

Nella giornata di ieri Serhiy Hayday ha lanciato un tweet che creava un allarme simile a quello verificatosi all’Azovstal. Secondo il Maggiore Generale ucraino del Luhansk, l’impianto sarebbe costantemente bombardato dai russi. A destare grande preoccupazione, l’annuncio che all’interno dell’impianto vi siano 540/560 civili, tra cui 40 bambini. Ed è per questo che si starebbe cercando di organizzare un’evacuazione il prima possibile.

A sua volta il sindaco di Severedonetsk, Stryuk, ha affermato che ci sono alcune scorte di cibo nei rifugi antiaerei di Azot, ma ha anche allertato che i russi stanno bombardando senza sosta l’Azot.

Di veduta divergente la TASS che non menziona affatto bambini, così come accadeva per l’Azovstal, ma parla solo di militari e mercenari rinchiusi nell’Azot. «Circa 2.500 militanti, inclusi 500-600 mercenari stranieri, potrebbero essere ancora sul territorio dello stabilimento Azot a Severodonetsk». Lo ha annunciato martedì dal viceministro degli affari interni della LPR Vitaly Kiselev in onda su Channel One. Ha poi continuato: «Secondo le stime iniziali, fino a 2.500 militari sono di stanza lì. <...> Circa il 20-25% potrebbe essere direttamente lì da un contingente straniero».

A creare il dubbio sulla possibilità di organizzare un’evacuazione veloce, il fatto che i colpi di mortaio e gli attacchi aerei si stanno intensificando, senza dimenticare un tweet di poche ore fa, in cui Hayday avrebbe scritto che tutti i ponti che portano Severedonetsk sono stati distrutti. Anche se a dire del portavoce «La città non è bloccata e parte di essa è sotto il controllo ucraino».

Ma se i numeri fossero confermati, riguardo ai civili, si rischierebbe di assistere ad un “Azovstal 2” e sicuramente le Forze Armate ucraine non permetteranno che una brutta copia di ciò che è stato riaccada. In primis perché lo devono al proprio popolo e poi davanti al mondo che inizia a farsi delle domande su come sia possibile che un tale errore possa riproporsi.

Serhiy Hayday, con riferimento all’aggressiva offensiva dei russi, dice: «Le persone muoiono in città, ma a causa dei bombardamenti è difficile raggiungerle», Senza nascondere la situazione estremamente difficile che Severodonetsk sta attraversando. «Lì i russi stanno distruggendo grattacieli fino alle fondamenta. Inoltre, gli attacchi all’Azot sono pericolosi, perché ci sono prodotti chimici altamente pericolosi».  

Ci sarebbe anche un altro obiettivo per i russi, oltre all’Azot, ci sarebbe l’industria Fiberglass. Così come i locali del Servizio di emergenza statale regionale. Lasciando alle loro spalle una scia di bombardamenti nei villaggi di Sinetsky e Pavlograd.

Dai rapporti stilati dal Generale Maggiore, ogni giorno si viene a conoscenza di numerosi morti, difficili da raggiungere per la densità dei bombardamenti.

Senza contare la quantità eccessiva dei grattacieli danneggiati nei vecchi quartieri di Severodonetsk. Su alcuni di questi, i russi avrebbero sparato in modo da demolire le fondamenta stesse.

Anche il sindaco della città Alexander Stryuk ha parlato della situazione a Severodonetsk affermando che tutti e tre i ponti che collegano alle altre arterie di comunicazione sono stati distrutti. Ma ci sono vie alternative di comunicazione per e con la città.

Cosa aspettarsi nei prossimi giorni

Ad oggi sembrerebbe che gli occupanti stiano creando le condizioni per lo sviluppo di un'offensiva più corposa nel Donbass. Difatti dopo l’accerchiamento e la chiusura a sacca di alcune zone del Luhansk, i russi non fermano la loro offensiva nell'est dell'Ucraina. In particolare, nel Donbas, gli occupanti si preparano a sviluppare un'offensiva in direzione di Slavyansk, cercando di spostarsi verso Bakhmut, anche se nonostante gli sforzi, stanno incontrando una grande resistenza e raccogliendo discrete battute di arresto.

In questa direzione i russi starebbero sparando con l'artiglieria contro le posizioni delle truppe ucraine stanziate nelle aree degli insediamenti di Vidrodzhennya, Novolugansk e Bakhmut. Il loro successo, anche se parziale, esiste ed è fissato nel villaggio di Vidrodzhennia, dove continuano a condurre operazioni d’assalto.

Senza tralasciare l’ulteriore schieramento di forze, che viene dispiegato a Severodonetsk. In questa direzione l’armata del Cremlino avrebbe rafforzato il raggruppamento già presente, spostandosi nell'area degli insediamenti Kremennaya – Rubizhnoye. Distribuendosi conseguentemente su due gruppi tattici di battaglione. Con il supporto dell'artiglieria, stanno conducendo operazioni d'assalto nella città, cercando di prendere piede nella parte centrale della città per occupare la zona industriale dove risiede l’Azot. Sembra un film rivisto.

In direzione Slavyansk, le truppe russe stanno concentrando i loro sforzi principali sui tentativi di stabilire il controllo completo sull'insediamento di Bogorodichnoye, così da creare le condizioni per lo sviluppo di un'offensiva contro Slavyansk. I russi stanno, inoltre, usando l'artiglieria vicino a Dubravnoye, Karnaukhovka, Novaya Dmitrovka e Vernopolye.

Sulle direzioni Avdeevsky, Kurakhovsky, Novopavlovsky e Zaporozhye, il nemico non ha condotto operazioni, aumentando l'uso dell'aviazione e dell'artiglieria per bloccare le truppe ucraine. Gli scontri ad oggi non lasciano spazio ad immaginazione. Per ora nessuna avvisaglia di “pace”.