La città è quasi circondata e la strada principale che la collega con altre parti del paese è costantemente bombardata. Una situazione ormai al limite che minaccia circa 15mila civili
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Zelensky accusa la Nato e l’Europa di lentezza nel decidere se schierare o meno i propri uomini, esattamente nel momento in cui, la strategia sull’avanzata russa proposta dall’ISW (Institute for The Study of the War) nel Donbass sembra stia prendendo forma. La situazione si è complicata come da previsione. A detta del Pentagono difatti nella zona del Donbass ci sarebbero 106 battaglioni formati da gruppi tattici. Il gruppo più numeroso di truppe russe sarebbe difatti schierato nella zona sud dell’Ucraina, in cui sarebbero concentrati 50 battaglioni.
Dispiegati nello specifico a ovest di Kherson e a est di Mariupol, allargando il raggio di azione da Zaporozhye da nord a Velyka Novosilka, nella regione di Donetsk.
Il 25 maggio, l'esercito della FR ha lanciato un assalto pesante a Severodonetsk, il centro amministrativo della parte della regione di Luhansk controllata dall'Ucraina. La città è quasi circondata e la strada principale che la collega con altre parti del paese è costantemente bombardata. Durante i bombardamenti è stato difatti colpito il ponte tra Severedonesk e Lysychansk (foto a sinistra). Questo a detta di Sergey Gaidai, complicherà in modo significativo la fornitura e la comunicazione tra le unità ucraine che difendono la città, anche se vi è una strada alternativa per i rifornimenti e il supporto.
La situazione si complica di ora in ora ed è probabile che le forze ucraine possano indietreggiare. Il capo dell'amministrazione regionale del Luhansk, Sergey Gaidai/Hidai, ha affermato che Severodonetsk è stata massicciamente bombardata da truppe e da aerei russi. «La città viene colpita 24 ore su 24. Stanno sganciando bombe dagli aerei, usando Grads, Tornado e artiglieria».
Secondo quanto riferito, le truppe russe stanno prendendo d'assalto Severodonetsk da tre lati e sono già in corso combattimenti in periferia: secondo Gaidai/Haidai, le truppe russe si sono avvicinate abbastanza alla città per bombardarla con i mortai. «La situazione è molto difficile e i prossimi giorni saranno critici», ha affermato il capo dell'amministrazione regionale. Ma sembra ci sia una speranza, quella di opporre una dura resistenza almeno fino a fine settimana «Se non otterranno il successo entro la fine di questa settimana, cioè fino a sabato e domenica, esauriranno le forze e quindi la situazione si potrebbe stabilizzare almeno per noi».
L'attacco a Severodonetsk è diventato possibile dopo che l'esercito russo, in seguito ad aspri combattimenti durati settimane, è riuscito a sfondare le linee difensive dell'esercito ucraino nell'area della città di Popasna, situata a 30 km da questa nella regione di Luhansk.
Gli esperti dell’ISW, ritengono che ora l'esercito russo stia cercando di accerchiare un gruppo abbastanza ampio di truppe ucraine, concentrato nell'area di Severodonetsk e nella vicina Lysychansk (situata sempre nell’Oblast del Luhansk). Per raggiungere questo obiettivo, le truppe russe devono percorrere una distanza di circa 25 chilometri e chiudere come si dice in gergo le truppe ucraine in una sacca.
In precedenza, Gaidai/Haidai ha detto alla BBC ucraina che le forze armate ucraine si sono deliberatamente ritirate a Severodonetsk dall'inizio dell'invasione su vasta scala. Ciò è stato fatto per difendere, le frontiere fortificate negli ultimi otto anni, concentrandosi in una linea del fronte ben precisa e compatta che va da Rubizhne, nel nord della regione di Luhansk, a Popasna. Ma dopo che l'Ucraina ha perso il controllo di queste due città, la situazione per Severodonetsk ha cominciato a peggiorare drasticamente.
In città la situazione è ormai al limite e all’interno si trovano circa 15mila civili. Secondo Gaidai/Haidai, attualmente nella regione non ci sarebbe fornitura elettrica, idrica e gas. «Il gas non c’è da nessuna parte... A causa dei bombardamenti dell'esercito russo, la GDS (stazione di distribuzione del gas) ha smesso di funzionare. La regione è completamente in disservizio. Non c'è nemmeno un approvvigionamento idrico centralizzato. Sono i soccorritori a fornire l’acqua per il bisogni della popolazione».
Nel pomeriggio del 25 maggio, l'esperto militare ucraino e giornalista Yuriy Butusov, che si trova sulla scena dei combattimenti, ha riferito che le truppe russe avevano tagliato la "strada della vita" che collega Severodonetsk e Lysichansk con la città di Bakhmut nella regione di Donetsk.
Secondo le stime degli esperti ucraini, nell'area di Severodonetsk operano attualmente circa 25 battaglioni tattici russi, ovvero circa 13mila militari ed è indubbio che la Russia ha una significativa superiorità tecnologica in questo settore del fronte. Anche secondo Zelensky il rapporto raggiunge 1 a 20.
Di conseguenza se l’ipotesi di accerchiamento alle truppe ucraine, avvallata dall’ISW, dovesse concretizzarsi, le Forze Armate ucraine non avrebbero molte opzioni per agire. L’unica soluzione sarebbe quella di trasferire riserve significative attraverso una strada alternativa a quella sopra descritta, per mantenere le linee (ma abbiamo visto cosa è accaduto a Mariupol), o lasciare la zona di Severodonetsk, ritirandosi a Bakhmut, dove può essere costruita una nuova linea di difesa. I prossimi giorni saranno decisivi.