Stando a quanto raccontano dai militari sul posto, Kiyv sarebbe da tre giorni sotto pressante attacco di droni da Mosca ma le forze ucraine sarebbero riuscite a respingere i nemici sulle rive del fiume
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Al summit virtuale del G20 sarà presente anche Putin, che dopo parecchio tempo esporrà il punto di vista della Russia sulla «situazione mondiale profondamente instabile». A dichiararlo sarebbe stato il Cremlino. Nel mentre Kiev/Kiyv resta fuori dall’incontro dei 20 ma sempre sotto attacco e costantemente in difesa annuncia che un numero crescente di truppe legate alle FR starebbero allontanandosi dal fronte del Donetsk.
Stando a quanto raccontano dai militari sul posto, Kiyv sarebbe da tre giorni sotto pressante attacco di droni russi. A confermarlo anche i numerosi messaggi di allerta raid che si ricevono quotidianamente sul cellulare. Ma purtroppo non sarebbe solo Kiev/Kiyv ad essere sottoposta a costanti attacchi.
Come precedentemente accennato le forze armate ucraine sembra si stiano preparando ad una terza ondata di attacchi russi, proprio nella città di Avdiyvka, anche se il Cremlino, dopo l’allontanamento/sfaldamento della Wagner, sembra stia facendo affidamento solo sui riservisti e sui reclutati nelle carceri. Questo perché i soldati di lungo corso sembra si stiano rifiutando di partecipare ad operazioni “pesanti”.
Secondo la mappa in tempo “quasi reale” di DeepState le truppe ucraine pare siano riuscite a respingere in profondità le truppe russe, fino ad arrivare a quasi 8 chilometri sulle rive del fiume Dnepr/Dnipro. Questo risultato, dall’inizio della controffensiva, sembra essere il primo vero traguardo delle forze ucraine dopo mesi di rallentamento e stallo.
“Freez” causato sia da un rallentamento logistico o legato ad eguale equipaggiamento, sia al fatto che le forze messe in campo sono sempre più stanche e difficili da reclutare. Entrambe le forze, quelle avverse e quelle ucraine hanno mantenuto per mesi le loro posizioni, senza evidenti avanzamenti. Il mantenimento delle posizioni acquisite durante l’estate, sui rispettivi lati del fiume Dnepr, ha permesso agli ucraini di studiare una porzione di territorio per l’ottenimento del recente risultato.
Difatti nel silenzio dei media, la scorsa settimana, Kiev/Kiyv ha affermato di aver finalmente stabilito più punti d'appoggio sulla sponda orientale del fiume.
Se il respingimento entro gli otto chilometri fosse confermato, Kiev/Kiyv potrebbe vantare il primo significativo risultato da mesi di controffensiva statica e a rischio. A dichiarare quanto scritto sarebbe la portavoce dell'esercito Natalia Gumenyuk: «Le cifre preliminari variano da tre a otto chilometri, a seconda delle specificità, della geografia e della configurazione del paesaggio della riva sinistra» anche se le informazioni rilasciate erano approssimative e non specificavano bene il quadro della situazione.
A riguardo si è pensato ad una scelta strategica, in modo da non dare al nemico troppe informazioni da poter utilizzare in un eventuale attacco.
Erano mesi che le forze ucraine cercavano di riconquistare le porzioni di territorio occupate dai russi, ma non riuscivano ad avanzare. Questa è la prima vera svolta della tanto attesa controffensiva.