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"Uno scatto d'orgoglio: è quello che chiedo al governatore Oliverio nell'interesse esclusivo della Calabria- ha dichiarato la Ferro - Ritengo che il presidente, grazie alla sua ultratrentennale esperienza, possa assumere ben oltre i formalismi postelettorali la guida di una regione che lo ha eletto a grandemaggioranza; ed è proprio dal consenso ottenuto che deve trovare la forza di liberarsi da tutti i pesi della campagna elettorale - che gli avevo consigliato di non prendere in carico - e così scardinare questo perverso e complicato meccanismo di blocco che rende tutto drammaticamente ingovernabile".
"Concordo con l'ex ministro Lanzetta - continua - il futuro della Calabria passa per Oliverio, ed aggiungo: deve dipendere da Oliverio. Gli accordi preelettorali, da me denunciati come ostacolo ad ogni ipotesi di governo, lasciano il passo alle necessità evidenti ed il governatore dovrà impegnarsi per operare "a mani libere", in linea con quella che era la mia idea per la Calabria. La nostra terra deve poter avvertire un bagliore di luce in fondo al tunnel, in un momento in cui un governo centrale tragicomico mette in ginocchio i comuni con altri due miliardi di tagli, rendendo così gli enti locali non più erogatori di servizi, ma veri e propri uffici esattorali. Per ridare fiducia alle nostre forze imprenditoriali e produttive, per convincere i titolari delle aziende ad assumere un giovane e ad investire su un progetto, occorre che la Regione si faccia carico di attuare una serie di riforme, dalle più piccole alle più grandi, in grado di invertire la rotta. Oliverio dovrà divergere dalle politiche di governo prendendo esempio dal sindaco Fassino, ed intanto agire in modo chiaro, a partire dal futuro delle province ed in linea con le battaglie comuni ai vertici degli enti intermedi, non più con palliativi che non affrontano compiutamente le aspettative dei sindaci sulle future deleghe e funzioni".
"Sarà poi importante in Regione ricostruire una classe dirigente nuova, fondata sul merito, evitando scelte di potere tipiche di quel regionalismo che continua a provocare danni, e non solo d'immagine. Ci sono le risorse disponibili, c'è ancora una grande opportunità che arriva dai fondi europei, ci vuole una guida autorevole e soprattutto certa, trasparente e lontana da condizionamenti di ogni genere. Occorre una scossa per contrastare il fermo totale dell'agricoltura, dei lavori pubblici, della promozione turistica e culturale, per attuare una seria politica per l'ambiente e per i trasporti, per dare una speranza alla Calabria. Se e quando Mario Oliverio capirà che deve fare tesoro della sua esperienzaanche rispetto agli accordi non rispettati, se e quando comprenderà che la regione deve essere intesa, dal suo partito e dai gruppi satelliti dentro e fuori l'orbita solare, come l'ultimo volano utile allo sviluppo, se e quando si accorgerà che la situazione attuale non consente un solo istante di esitazione, allora dovrà dare un senso al voto popolare dello scorso novembre. Mario Oliverio ha detto più volte che con questo importante ruolo avrebbe chiuso la sua altrettanto importante carriera politica - conclude Wanda Ferro - abbia allora il coraggio di navigare tra le tempeste che lo circondano e prenda le giuste contromisure per evitare che alla primavera del 2015, senza una giunta vera e con un consiglio ingessato, facciano seguito altre quattro primavere fredde e malinconiche per questa terra: così tutti i calabresi sani ed onesti saranno dalla sua parte".