Da Giorgio Almirante a Roberto Occhiuto, spaziano dalla storia dei valori al futuro della Regione le prime dichiarazioni a caldo della leader calabrese di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro. Ha vinto la sua doppia sfida, la parlamentare uscente – predomina nel collegio uninominale della Camera e trascina due dei suoi nel listino plurinominale – e, arrivando nella segretaria di Catanzaro a notte fonda, si dà ad una festa sobria. «Nel dato storico è stata premiata la nostra coerenza, anche rispetto all’opposizione costruttiva che abbiamo fatto al governo Draghi», commenta quando ormai il dato è consolidato.

«Gli elettori – prosegue – hanno pure voluto punire il centrosinistra inconcludente che ha saputo solo offendere, mentre siamo certi che il divario tra noi e il resto della coalizione non costituirà un problema, certi come siamo che Giorgia Meloni saprà evitare soluzioni di governo diverse da quella che gli elettori hanno premiato». Nella segreteria l’abbraccio anche dell’assessore regionale Filippo Pietropaolo, che, dopo l’elezione al senato di Fausto Orsomarso, è per ora l’unico esponente di Fdi nella giunta, nel senso che si apre la partità per chi dovrà affiancarlo.

«Se la Calabria è la capitale di Forza Italia – avvisa sul punto Ferro – lo è perchè è una Forza Italia a trazione Occhiuto, noi però ora siamo il partito determinante per la vittoria di una coalizione che deve essere chiamata destra/centro». Infine una dedica della vittoria.

«A quanti in questi anni hanno creduto che la destra sociale potesse offrire una soluzione politica per il futuro», conclude Ferro, che, rispondendo su Giorgio Almirante – segretario di quella Fiamma post fascista che Fdi non ha voluto “spegnere” nel proprio simbolo – ha detto che «sarebbe stato orgoglioso, soprattutto perché in questo caso Giorgia ha realizzato quello che magari era nel cuore di Giorgio».