Il responsabile nazionale degli Enti locali del Pd ha più volte chiamato a raccolta i big del partito affinché figurino nelle liste elettorali ma la risposta è finora stata decisamente tiepida. Come nel caso del parlamentare che esclude un impegno diretto
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Una chiamata a raccolta, quella del responsabile degli Enti locali del Pd Francesco Boccia che ha di recente evocato il principio secondo cui ogni rappresentante istituzionale Democrat deve dare un forte segnale di appartenenza scendendo in campo in prima persona a prendere i voti alle Comunali, nient’affatto condivisa da tutti i diretti interessati. Il riferimento è a figure di primo piano sollecitate a più riprese, anche in Calabria, dal loro dirigente nazionale.
È ad esempio il caso, in relazione alle Amministrative di Catanzaro, del deputato Antonio Viscomi. Che nel corso di una chiacchierata informale con LaC ha espresso un concetto dal suo punto di vista inconfutabile: «Alle elezioni per il Comune vale una regola molto molto semplice: ci si candida dove si vive». Un’asserzione che interpretata, neanche poi troppo liberamente, esprime la ferma contrarietà dello stesso parlamentare e professore universitario a proporsi all’elettorato di una città in cui non risiede. E che quindi nemmeno conosce in ogni piega, malgrado l’abbia frequentata e la frequenti spesso per lavoro o altri motivi.
Fine della storia, dunque. Nonostante la chiamata in causa diretta di Boccia. Ecco allora che, proseguendo nell’elenco di cariche citate dallo stesso maggiorente Dem, bisogna scendendo per li rami andare a chi esercita funzioni di partito. Che, escluso il segretario provinciale Domenico Giampà sindaco in carica di San Pietro a Maida, non può non portare a due catanzaresi doc, vale a dire la presidente dell’assemblea regionale Giusy Iemma e il coordinatore cittadino Fabio Celia. Ma a dar retta proprio a quest’ultimo, che in un’intervista a Lac di pochi giorni fa ha ripreso le frasi di Boccia sullo specifico argomento e il caloroso invito da lui rivolto ai colleghi esponenti del Pd, ha ribadito di attendersi la massima disponibilità da parte di qualsiasi iscritto o semplice militante.
E del resto, sempre Boccia lo ha ribadito nella visita di mercoledì scorso a Catanzaro. Una sortita dovuta alla partecipazione alla conferenza stampa indetta per sottolineare ancora una volta l’importanza, rendendo merito alla scelta fatta, della decisione assunta da Aldo Casalinuovo di rinunciare alla velleità di essere l’aspirante primo cittadino catanzarese sostenuto dai Dem a vantaggio di Nicola Fiorita. Occasione in cui l’esortazione bocciana è (ri)saltata fuori, con la sensazione che una proposta in tal senso verrà presto estesa anche agli ex membri dell’assise di Palazzo Campanella (non essendoci attualmente nessun esponente Democrat della città in questo consesso). E a riguardo non può non venire subito in mente, a proposito dei componenti della lista Pd in lizza alle Comunali di primavera nel capoluogo, uno come Francesco Pitaro che oltretutto è capostruttura del consigliere regionale vibonese Dem Raffaele Mammoliti. Si vedrà però se alla fine, come sembra peraltro più probabile, il novero dei candidati assumerà tutt’altra connotazione con l’adesione della gran parte di gente sì appassionata di politica ma che non viene da precedenti esperienze maturate a livello amministrativo o negli organi di un qualsivoglia ente pubblico.