«I risultati dell'attività integrativa di indagine sullo scandalo Striano rendono ancora più inquietante e allarmante la vicenda che coinvolge la Procura nazionale antimafia e Cafiero de Raho. Si parla di duecentomila atti scaricati dal 2019 al 2022. Un'enormità. Il triplo di accessi rispetto a quelli già individuati, con l'acquisizione di documenti contenenti interrogatori, ordinanze, informative. Uno scandalo che cresce in un quadro gravissimo sul quale andremo fino in fondo. La Commissione Antimafia deve essere rapida perché alla luce di quanto sta emergendo, è sempre più assurdo pensare che chi ha guidato la Procura e ha elogiato ufficialmente Striano, ossia Cafiero De Raho, possa continuare a sedere al vertice della Commissione antimafia, incaricata di indagare su quelle vicende. Striano operava con lui a Reggio Calabria quando era Procuratore in quella città. E, in seguito, sempre Striano è arrivato insieme a lui alla Procura nazionale antimafia. Ecco perché De Raho non può e non deve rimanere in Commissione antimafia, dove ha accesso agli atti riservati che riguardano le indagini su quella Procura nazione antimafia che lui stesso ha guidato. Cafiero de Raho deve dimettersi. E deve farlo subito perché c'è un conflitto di interesse colossale. Farò tutto il possibile per impedire che questa vergogna prosegua. In Commissione Antimafia saremo decisi e determinanti perché la vicenda è ancora peggiore di quanto apparisse».
Lo dichiara in una nota il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, membro della Commissione Antimafia.