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”Fino a quando il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, non avrà capito che nell’agenda delle priorità del governo centrale deve trovar posto una concreta attenzione sulla Calabria che non può costituire interesse solo sui problemi di Gioia Tauro e Reggio Calabria, per come accaduto a tutt’oggi, la strada per il recupero della condizione in tutta la regione sarà sempre in salita.” Lo dichiara in una nota, Andrea Niglia, Presidente della Provincia di Vibo Valentia.
”Il premier non può utilizzare la cultura del pressapochismo per una Calabria che deve necessariamente uscire fuori dal suo isolamento e tornare ad essere competitiva soprattutto sul piano del confronto governativo. Ecco perché – continua Niglia – diventa importante che faccia immediatamente sua la necessità di convocare, a Palazzo Chigi, senza affidarla, come di consueto, alla sua segreteria, un “tavolo Calabria” con i Prefetti delle cinque provincie, i Presidenti della Giunta, del Consiglio Regionale, delle Amministrazioni Provinciali, i Sindaci dei capoluoghi della Regione e le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Cisal. Un’idea che ha come obiettivo essenziale di invitare Matteo Renzi a porsi all’ascolto delle reali esigenze quotidiane in cui si dibattono le realtà istituzionali della regione e di promuovere un piano d’interventi capace di garantire la loro funzionalità sulla base di un supporto economico che non essendoci o apparendo in alcuni casi assai precario sta impedendo una seria programmazione ed una opportunità di fare sinergia per sperare in una invocata inversione di rotta”.
“Fino ad oggi – continua il presidente della Provincia – i proclami sulla Calabria che deve cambiare sono rimasti tali e conseguentemente la popolazione continua a subire gli effetti della penalizzazione più aberrante e disperata. Tutto questo vuol dire che se Matteo Renzi continuerà a disattendere l’appello di stare più dentro ai problemi della nostra regione diventerà sempre più difficile imboccare un percorso di recupero che aiuti la Calabria a rimettersi in marcia. L’attuale attività della Provincia di Vibo Valentia, ad esempio, nonostante l’applicazione della legge Del Rio continua ad essere di complessa gestione dovuta soprattutto al ridimensionamento delle competenze, alla grave carenza di energie economiche e allo stato di dissesto che angoscia in primis il personale tutto costretto ad inseguire la speranza di uno stipendio puntuale che tarda a venire e che ha messo letteralmente in crisi anche l’articolazione della struttura che risente degli effetti devastanti della gestione commissariale di Mario Ciclosi”.