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Sceglie un approccio che egli stesso non esita a definire “ecumenico”, in un’ottica di convergenza pragmatica che superi gli steccati ideologici e partitici e punti a far emergere i bisogni del territorio per poi dar loro voce nelle sedi istituzionali che contano. Giuseppe Mangialavori usa un linguaggio diretto, informale, rivolgendosi ai sindaci vibonesi (una trentina di varia estrazione politica) che ieri hanno raccolto il suo invito alla riunione tenutasi nell’aula consiliare di Palazzo Luigi Razza a Vibo, con un approccio paritario. «Sono e sarò il senatore della Calabria - afferma -, da solo, senza il vostro aiuto, non potrò mai incidere. Per questo vi chiedo di starmi vicino e di indicarmi quali sono le vostre priorità, le necessità del territorio».
Il sindaco Costa: «Cortesia istituzionale»
Accanto a lui il primo cittadino di Vibo, Elio Costa. Nessun riferimento alla fase di stallo vissuta dal Comune: «Faccio il mio dovere di buon padrone di casa - ha detto poco prima dell’avvio dei lavori il sindaco del capoluogo -, del resto io sono stato eletto con delle liste e non con i partiti, ma la cortesia istituzionale non può venir meno». In sala variegate le espressioni politiche incarnate dai sindaci presenti, dai sostenitori convinti del medico vibonese a quelli che lo guardano con interesse e curiosità, fino ad altri di dichiarata fede avversa. E chi non è venuto, precisa Mangialavori nei ringraziamenti di rito, ha comunque raccolto l’invito scusandosi per l’assenza. Vince il politicamente corretto, quindi, e in diversi “approfittano” subito del clima amichevole per evidenziare le criticità dei loro territori, sperando che le dichiarazioni d’intenti possano presto tradursi in fatti.
«Inaugurare un nuovo metodo»
Con soddisfazione di Mangialavori il quale afferma a chiare lettere che «è arrivato il momento di inaugurare un nuovo metodo, basato sulla condivisione degli obiettivi e sulla consapevolezza che soltanto l'unità di intenti può contribuire a far crescere la nostra regione. Il mio modo di intendere la carica che ricopro comporta l'imprescindibilità del dialogo come strumento politico. Non è più il tempo di fare barricate e di stare l'un contro l'altro armati per difendere piccole postazioni di potere. Credo che una nuova forma di ecumenismo politico sia l'unica soluzione in grado di farci fare davvero passi in avanti». Nelle prossime settimane, seguiranno nuovi incontri con i sindaci di altre province calabresi. «L'obiettivo - conclude il senatore di Fi - è costruire una serie di rapporti bipartisan, nel tentativo di raccogliere tutte le istanze che vengono dai territori per portarle all'attenzione del Parlamento».