Il responsabile nazionale Enti locali lo ha ringraziato per l’impegno «straordinario» speso fin qui ma ha evitato le domande su Ciconte e ogni tipo di previsione. Positivo il giudizio sull'appello di Conte: «Serve un campo largo per battere la destra»
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Si avvia il vertice del Pd a Lamezia. Nicola Irto dopo aver incontrato riservatamente il responsabile nazionale per gli Enti Locali Francesco Boccia e il commissario regionale Stefano Graziano è andato via per lasciare libera la discussione al gruppo dirigente e alla coalizione.
Ad introdurre i lavori Stefano Graziano che ha subito chiesto a Irto, non presente ai lavori, di rilanciare la sua candidatura. «Noi saremo con lui alle primarie».
Graziano ha poi indicato la strada futura: «Dopo le regionali faremo i congressi e della prossima settimana la Commissione di garanzia inizierà il tesseramento».
Adesso partirà la discussione per capire quali potrebbero essere le possibili sintesi dopo la lacerazione degli scorsi giorni seguita al ritiro di Nicola Irto e allo spuntare del nome di Enzo Ciconte come possibile sostituto.
Boccia, all’ingresso della sede del Pd e prima dell’inizio della riunione, ha glissato sul tema, ma si è concentrato su un’analisi generale e sul ringraziamento a Nicola Irto per quanto fatto fin qui «un lavoro straordinario da cui ripartire».
«Inostro obiettivo è quello di costruire un campo largo che rappresenti tutta la Calabria migliore – ha detto Boccia - che ha voglia di cambiare, di uscire da questa condizione. Che merita una sanità pubblica molto più forte, una scuola pubblica aperta mattina, pomeriggio e nei fine settimana perché i nostri ragazzi hanno bisogno di sentire lo Stato accanto. C’è bisogno di sottolineare che il degrado sociale e quello ambientale vanno, purtroppo, di pari passo: la Calabria ha bisogno che questo suolo straordinario venga difeso ogni giorno».
«C’è bisogno di progressisti e riformisti insieme – ha detto ancora Boccia valutando positivamente l’appello arrivato da Giuseppe Conte qualche ora prima – e soprattutto di mettere fuori dal perimetro dei calabresi i sovranisti e la destra dei fili spinati che ci vuole fuori dall’Europa. Per far questo serve un campo largo e il lavoro straordinario fatto dal centrosinistra in questi mesi lo continueremo e vogliamo farlo con tutti quanti dentro».