Nonostante l’Assemblea sia formalmente sciolta da sei mesi e in carica solo per l’ordinario, da destra a sinistra non si ferma la pratica acchiappavoti. Tra gli ultimi incarichi assegnati anche quello che farà più discutere, ecco qual è (ASCOLTA L'AUDIO)
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Lo abbiamo scritto a più riprese, dal 10 novembre scorso il Consiglio regionale della Calabria è "sciolto", quindi in carica solo per gli affari correnti e per quelli legati all'emergenza Covid. Non vi rientrerebbero per logica le nomine dei vari portaborse con stipendio a carico di un popolo calabrese già vessato da pandemia, chiusure e zone rosse.
Eppure, in maniera impervia e, a tratti, arrogante, la politica regionale che mira all'autoconservazione in vista della prossima competizione elettorale prevista in autunno, a distanza di sei mesi dallo scioglimento, fa fioccare nomine di “grandi elettori” per assicurarsi un lauto e sicuro bacino elettorale.
Il centrosinistra delle clientele
E se nel campo del centrosinistra il commissario regionale del Pd Stefano Graziano è stato lapidario: «Con una amministrazione regionale limitata all'ordinario e una crisi economica senza precedenti perché alimentata dalla pandemia, trovo assolutamente sbagliato voler utilizzare i fondi dei gruppi. Ancora una volta si dimostra la lontananza dell'attuale classe dirigente dai bisogni reali della gente e il Pd non ci sta. Nella nostra coalizione e nelle nostre liste non ci sarà spazio per chi autorizzerà queste inutili spese». I consiglieri regionali non pare lo abbiano ascoltato.
Non si spiegherebbe allora perché l'ex callipiano Francesco Pitaro, transitato nel gruppo misto e avvicinatosi ad AreaDem con tanto di partecipazione agli eventi online con Dario Franceschini (ai quali prendeva parte insieme al fratello Giuseppe, imputato per concorso esterno nell'ambito del processo derivante dall'inchiesta “Orthrus” di Nicola Gratteri contro la cosca Iozzo-Chiefari), abbia proceduto anch'esso all'ennesimo banchetto di nomine.
Ad entrare nel “team Pitaro” in Regione dal 6 maggio è Giuseppe Correale che percepirà 6.229,16 euro per 4 mesi. Tra i segni particolari vi è quello di essere il cognato di Fabio Celia, imprenditore ed editore e già consigliere comunale del capoluogo eletto nel 2017 con “Fare per Catanzaro” con 711 preferenze, nonché sostenitore di Flora Sculco alle ultime regionali.
A fargli compagnia, con la qualifica di “supporto tecnico” sarà Giulio Elia, ex consigliere comunale di Catanzaro eletto nel 2012 con la lista “Scopelliti Presidente” e non rieletto, nonostante le 328 preferenze personali raccolte nella lista Udc nel 2017. A lui spetterà una indennità di struttura aggiuntiva allo stipendio di dipendente regionale di 12.234,12 euro annui, la stessa che prendeva negli anni precedenti quando faceva da supporto tecnico sempre a Flora Sculco.
Un altro a fare incetta di nomine è Antonio Billari dei Democratici e Progressisti, estensione politica dell'ex assessore regionale (ed esponente di LeU) Nino De Gaetano a Palazzo Campanella. A fargli da portaborse dal 7 maggio per 6.172,53 euro per 4 mesi, sarà Tomas Facente, campione di Judo della frazione di Crotone, Papanice.
Un'altra portaborse nominata da Billari è Donatella Raimondo, già collaboratrice dell'ex assessore regionale all'ambiente Francesco Pugliano e fondatrice con lui ed Enzo Sculco (padre della consigliera Flora) dell'associazione “I DemoKratici”. Le nomine pitagoriche del reggino Billari fanno pensare che lo “spodestamento” di Giuseppe Aieta da capogruppo dei Dp abbia avuto in cambio la divisione con la Sculco dei posti nella maxi-struttura spettante al successore, appunto, Billari.
Già in precedenza il fatto che la Sculco avesse nella sua struttura la moglie di Nino De Gaetano, mentre Billari avesse come capo struttura la cognata aveva fatto pensare a più di un intreccio meramente familistico.
In “Quota Reggio” Billari ha nominato come autista Demetrio Valentino Laganà, già candidati del Pd alle amministrative reggine del 2014 con una dote di oltre 500 voti personali in città.
L'avvocata di Condofuri, Domenica Clementi, presidente dell'associazione “Donne insieme” è stata nominata, invece, portaborse con un compenso di 6.229,16 fino a fine agosto, dal capogruppo del callipiano Marcello Anastasi, che in molti danno in avvicinamento a Luigi de Magistris (tra i due ci sarebbe stato anche un incontro).
Insomma, nonostante i buoni propositi e i diktat di Stefano Graziano, il centrosinistra degli attuali eletti si dimostra assai “spendaccione” e non avverso al clientelismo.
Arruzzolo nomina un grillino
Tra i portaborse nominati dal presidente del Consiglio regionale Giovanni Arruzzolo, vi è Teodoro De Maria, già esponente di “sinistra per Rosarno”, è stato assessore nella giunta comunale targata Pd di Elisabetta Tripodi dal 2010. Quest'ultima fu candidata alle politiche 2018 nel collegio uninominale di Gioia Tauro contro Francesco Cannizzaro, risultato vincitore e main sponsor proprio di Arruzzolo.
La curiosità è che, però, De Maria è iscritto al Meetup 5 stelle di Polistena (lo stesso che esprime il senatore Giuseppe Fabio Auddino) e risulta iscritto alla piattaforma Rousseau con tanto di mail dedicata con la dicitura “demariateo5stelle”. Lo stesso aveva superato le “regionarie” ed era pronto a candidarsi alle elezioni regionali 2020, salvo poi ritirare la candidatura e sostenere il candidato di Peppe Neri. A lui andranno 5.067 euro e a fargli compagnia tra i nominati c'è Pietro Sgarlato, già candidato sindaco a Siderno nel 2015, poi capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale e ora ricandidato consigliere con la lista “Siderno unita”.
Le altre nomine del centrodestra
Sempre nel centrodestra il capogruppo della lista “Jole Santelli presidente” Vito Pitaro ha nominato come componente interno della sua struttura Mimmo Angotti Borda. A lui spetterà una indennità aggiuntiva di 14.498 euro annui, mentre a Pitaro presumibilmente andrà il sostegno “spassionato” del nominato a San Mauro Marchesato, dove è consigliere comunale della lista “Insieme per crescere”.
Il consigliere regionale di Forza Italia Raffaele Sainato ha nominato portaborse il giornalista Federico Lamberti Castelnuovo, nipote di Eduardo Lamberti Castelnuovo, l'editore di Reggio Tv, che si dichiarava “il candidato in pectore di tutto il centrodestra” a Reggio Calabria prima di ritirarsi del tutto dalla corsa. Fu assessore alla viabilità nella prima giunta Falcomatà e prima ancora candidato nel 1994 e nel 1996 al Senato con il centrosinistra. Nel 2007 è designato candidato sindaco del centrosinistra nell'ambito delle elezioni primarie.
L'ex presidente del consiglio regionale Mimmo Tallini, invece, ha nominato l'assessora comunale di Catanzaro alle politiche sociali Lea Concolino sua collaboratrice esperta full-time e riceverà da aprile a novembre ben 19.898,43 euro. Una nomina al centro dei malumori del suo gruppo, con il secondo passaggio di un capogruppo di Forza Italia nel consiglio comunale del capoluogo all'interno del gruppo misto (prima Luigi Levato e ora la ex collaboratrice esperta di Tallini, Roberta Gallo).
La capogruppo della Lega Tilde Minasi, invece, ha nominato Valentina Sapone, moglie dell'ex consigliere comunale di Reggio Calabria ai tempi di Scopelliti, Domenico Marra, già grande sostenitore dell'ex consigliere regionale del PD Giovanni Nucera.
Il capogruppo della lista “Casa delle libertà” Giacomo Crinò ha recentemente fatto incetta di nomine. Come autista part-time ha nominato Giuseppe Mesiti, già vicesindaco e ora consigliere comunale di Martone, eletto nella lista civica “Insieme per Martone”. L'altro autista, che prenderà 6.259,70 euro fino ad agosto, è Mauro Francesco Marcando, nipote di Dario Marando, già candidato sindaco a Locri nel 2001 e nel 2014 candidato regionale di Centro Democratico con una dote di 809 preferenze. «Appare scontata l'alleanza con il Pd e le altre forze d centrosinistra con candidato presidente Mario Oliverio», diceva. Diviene poi presidente del Locri calcio e pochi mesi fa ha costituito il comitato civico “Locri/Si”
Portaborse di Crinò sarà, invece, è Lillo Panuzzo, consigliere comunale di Ardore, eletto con 191 voti nella lista “Ardore 4.0” e poi confluito in Forza Italia nel 2019.
La nomina più chiacchierata
Ma è l'altro portaborse di Crinò, il gioiese Antonino Papalia, a destare le maggiori perplessità a causa delle sue parentele scomode da parte di moglie. La famiglia della consorte, infatti, è stata pesantemente coinvolta nell’inchiesta Petrolmafie. Secondo il gup, «i Ruggiero (cognome della moglie di Papalia, ndr) sono gli imprenditori di riferimento della cosca dei Piromalli all’interno dell’area portuale gioiese e del territorio comunale, che hanno avuto “protezione” da parte dapprima di Mommo Molè, capobastone della cosca dei Molè, ed in seguito da parte dei Piromalli, fra cui Pino Piromalli cl. ’45, detto “Facciazza”».
Insomma, una nomina che ancora più delle altre farà discutere in una Calabria allo sfacelo che si appresta faticosamente all'ennesima campagna elettorale.