Sul tavolo del presidente del Consiglio regionale c'è la richiesta di una convocazione straordinaria sul mancato utilizzo dei fondi e sullo stato di avanzamento del Pnrr. Lo Schiavo (Misto): «Abbiamo un problema»
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Il presidente del consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha convocato per il prossimo 10 maggio la conferenza dei capigruppo per stabilire l’ordine del giorno della prossima seduta. Sul tavolo del presidente c’è anche la richiesta delle minoranze di un consiglio regionale ad hoc per fare il punto sulla spesa dei fondi Por e sullo stato di avanzamento del Pnrr.
«Le opposizioni sono unite non solo per la delicatezza del tema ma anche perché finalmente si comprende che un'alternativa per la Calabria si può costruire solo con il tempo, nelle sedi istituzionali e nella società calabrese, costruendo dialogo e unità - ci ha detto il consigliere Antonio Lo Schiavo -. Basta autoreferenzialità, costruiamo l'alternativa alle destre con umiltà e con il contributo di tutti. Su questa strada io ci sono e lavorerò con tutto me stesso per costruire un nuovo fronte progressista».
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Il cemento ad una opposizione che sembrava andare a ranghi sciolti è stata proprio la difficoltà della Regione di utilizzare la parte residua della programmazione 2014/2020. Stiamo parlando di qualcosa come 900 milioni di euro che al momento non si capisce bene come l’amministrazione regionale pensa di impegnare.
Sul punto, proprio ieri, è intervenuta anche l’europarlamentare del M5s, Laura Ferrara. «Mi lascia basita - ha detto - la risposta che l’assessore regionale alla programmazione europea Marcello Minnenna ha inteso dare alla vostra testata circa i gravissimi ritardi che caratterizzano l’andamento del Por Calabria 2014-2020. Minnenna dovrebbe ben sapere che la rendicontazione di Fse e Fesr è affare della Regione Calabria, non vedo come le criticità, che ben conosciamo circa la spesa di queste risorse, possano trovare soluzione negli uffici ministeriali. È dal Dipartimento regionale che dovrebbe iniziare a cambiare la musica ed effettivamente, da quanto apprendo, l’assessore tecnico nominato da Occhiuto, non frequenta molto la nostra regione».
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«Fra risorse ingenti ancora da spendere e continui slittamenti delle scadenze - continua l’europarlamentare - posso tranquillamente affermare che anche il destino del Por 14 - 20 si allinea a quello dei precedenti: ennesima occasione persa. Da mesi oramai accendo i riflettori sullo stato attuativo della Programmazione operativa in via di chiusura definitiva. A Dicembre 2022 la Commissione europea mi scriveva che risulta certificata una spesa pari a 1 miliardo e 295 milioni di euro, poco più della metà della dotazione complessiva».
«A differenza delle altre volte - aggiunge la Ferrara - in cui la Calabria si è distinta per i suoi ritardi ed affanni nella spesa, bisogna evidenziare che sul Por 14-20 le autorità regionali hanno goduto di ampia flessibilità. È stato, infatti, possibile spostare le risorse da un asse ad un altro, spendere imputando tutte le spese al cofinanziamento europeo e in corso d’opera è stata effettuata una riduzione della dotazione del budget. A ciò si aggiungano le ulteriori rimodulazioni sul filo del rasoio, indice anche questo di cattiva programmazione. A settembre 2023 la Regione dovrà presentare una proposta di modifica conclusiva del programma, modifica che, per come la Commissione mi aveva comunicato in una risposta ad una mia precedente interrogazione, era attesa entro la fine del 2022. Non mi sorprenderà in vista dell’autunno la solita corsa alla spesa per cui, il risultato quantitativo verrà raggiunto ma in termini di coesione sociale, sviluppo e crescita non vedremo alcuna ricaduta sostanziale sul territorio».
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Insomma la Ferrara non è affatto ottimista sulla capacità e qualità della spesa dei fondi Por. E ottimista non è nemmeno Antonio Lo Schiavo: «Abbiamo chiesto un consiglio straordinario perché siamo preoccupati che anche con la nuova programmazione comunitaria e la fase di programmazione del Pnrr si ripetano gli stessi errori e si riscontrino gli stessi limiti del passato. Abbiamo un problema di capacità di spesa, e di qualità di spesa. Gli enti locali non hanno la forza e le competenze per accedere ai fondi, la Regione sta già accumulando ritardi nella predisposizione dei bandi, nessuna vera idea forte sull'assistenza tecnica per la programmazione».