L’invasione dell'Ucraina tiene col fiato sospeso l’Europa e il mondo. Di ora in ora si moltiplicano gli appelli alla pace. Il Pontefice invita al digiuno e alla sua preghiera risponde con convinzione la deputata Pd Enza Bruno Bossio che sposa la riflessione sull’insensatezza della violenza: «In un momento così drammatico per il mondo credo debba riprendere voce chi in questi anni ha sempre ribadito con forza che l’unica arma contro la guerra è la pace».

Forte condanna arriva dalla parlamentare Cinquestelle Anna Laura Orrico che esprime preoccupazione per l’aggressione militare ai danni dell’Ucraina: «Il primo pensiero è rivolto dunque ai cittadini ucraini che questa mattina si sono svegliati sotto i colpi di missili e mortai. Un’azione che non trova giustificazione in nessun principio di diritto internazionale e che è rimasta sorda rispetto i tentativi diplomatici di trovare un accordo pacifico alla crisi. Purtroppo si delineano scenari preoccupanti per gli equilibri geopolitici, ed economici, del nostro continente in un periodo già particolarmente critico dovuto alla pandemia». L’augurio della Orrico è che l’Italia «di comune accordo con gli organismi europei che ci rappresentano, sappia dare una risposta adeguata e coesa ai venti di guerra scatenati da Putin. La politica – conclude Orrico - deve riappropriarsi del proprio ruolo e cercare soluzioni che riportino la speranza di un cessate il fuoco più rapido possibile. La guerra non è mai la risposta giusta».

Anche Domenico Furgiuele indica la diplomazia come via maestra: «Lo so che tutti ripetono questo come fosse un mantra ma non abbiamo altra scelta se non vogliamo fare precipitare questa già tragica situazione in una tragedia dalle conseguenze catastrofiche». Il deputato leghista invita alla «diplomazia del compromesso» da preferire al «muro contro muro»: «La Nato deve prendere atto che per garantire la sicurezza del Patto Atlantico non bisogna invadere le zone di influenza altrui. Non possiamo permetterci di credere che il crollo dell'Urss abbia significato automaticamente il crollo della zona di influenza di una grande potenza come la Russia». Secondo Furgiuele serve «una politica di riconoscimento reciproco» convinto che l'Ucraina non possa «diventare un Paese Nato per storia tradizione e vicinanza di una potenza. Che se vogliamo – conclude la nota - è la stessa logica applicata dagli Stati Uniti nei primi anni 60 quando ci fu la crisi di Cuba».

Per la senatrice di Forza Italia Fulvia Caligiuri «l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia lede la sovranità di una nazione internazionalmente riconosciuta e ciò è inaccettabile e da condannare in maniera netta. La mia solidarietà al contingente Nato impegnato sul fianco est dell’alleanza e che nelle prossime ore sarà fondamentale per dimostrare che l’Occidente non intende accettare l’uso della forza ingiustificata. Sono vicina al popolo ucraino così come agli italiani lì residenti. La pace deve trionfare e spero nella riapertura del canale diplomatico».