È iniziata alle 12.24 e si è conclusa alle 13.37, in poco più di un’ora, la seduta della terza commissione, quella Sanità, lo scorso 5 novembre. Ma del fuoco e fiamme annunciato dal Pd sui 77 milioni di euro pagati dalle Asp calabresi alla Bff bank non c’è traccia. Eppure della commissione, presieduta da Pasqualina Straface, fa parte Amalia Bruni, esperta di sanità del Pd, che ha partecipato alla conferenza stampa di Lamezia Terme, rilasciando dichiarazioni urbi et orbi. Se si leggono i resoconti nella breve seduta si è parlato di strategie di inclusione scolastica, del servizio di Psicologia di base e dei volontari dei Vigili del fuoco. Ci si sarebbe aspettati che la Bruni chiedesse, come annunciato appunto in conferenza stampa, l’audizione dei manager che hanno sottoscritto gli accordi con il colosso del factoring milanese, accordi che sono al centro dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Milano. Così come avrebbe dovuto chiedere l’audizione del manager di Azienda zero, Gandolfo Miserendino, come annunciato dal Pd. Invece nulla. Tutto finito nel dimenticatoio. Eppure la conferenza stampa si era tenuta giusto il giorno prima e la commissione regionale Sanità è la sede più idonea per chiedere conto di quanto accaduto. Niente di niente.

Il paradosso è che il giorno dopo il Pd ha continuato nella sua battaglia mediatica replicando al commissario presidente, Roberto Occhiuto.

Rispetto alla domande sollevate dai dem, questi ha replicato in maniera poco istituzionale sostenendo che il Pd gli fa venire da ridere. Poi ha rinnovato la sua fiducia ai manager, da lui scelti, per guidare le Asp calabresi. Salvo aggiungere che in caso di comportamenti infedeli ci metterà un secondo a mandarli via. Come dire io non c’entro e punirò gli eventuali colpevoli. Ma non ha annunciato ad esempio una indagine interna per capire cosa sia successo. Sembra rimettersi quindi alle indagini di Milano. Ma non è lui il commissario che dovrebbe controllare cosa accade nel settore? E che hanno da dire i due sub commissari Fantozzi e Esposito? Ed Azienda zero non ha fra i suoi compiti la centralizzazione della spesa sanitaria? Nessuno si è accorto di nulla? I manager hanno agito senza alcun controllo? Eppure 77 milioni non sono mica bruscolini.

«Occhiuto non può continuare a scaricare le responsabilità su altri – ha scritto in una nota il Pd - Da cinque anni il centrodestra è al governo della Regione, e lo stesso Occhiuto ha chiesto e ottenuto il ruolo di commissario per la sanità: ora si assuma le sue responsabilità. La complessa vicenda delle transazioni merita di essere chiarita e non certo con battute ad effetto...».

«I cittadini calabresi devono sapere perché sono stati trasferiti importi così rilevanti, quali siano le motivazioni dietro queste operazioni e quale impatto abbiano avuto sulle casse pubbliche e sui servizi sanitari della nostra regione. Non accettiamo che chi oggi riveste ruoli di responsabilità politica e gestionale scarichi le colpe anche su chi lo ha preceduto o, mettendo le mani avanti, su qualche dirigente attuale. Anche perché, lo ribadiamo, non può ignorare che lui stesso è commissario della Sanità e che il centrodestra governa ininterrottamente da 5 anni e da dieci negli ultimi quindici. Un centrodestra che ha voluto, ottenuto e gestito il commissariamento della Sanità prima con Scopelliti e poi con lo stesso Occhiuto, mentre il centrosinistra non l’ha mai gestita con il commissariamento esterno. Le domande sulla gestione pubblica richiedono risposte e non se ne esce scaricando su altri rogne o problemi. Non si può ironizzare sulla richiesta di chiarezza da parte nostra, né evocare il passato per nascondere ciò che accade oggi. Il presidente deve rispondere del proprio operato e dell'operato delle Aziende sanitarie e garantire trasparenza ed evitare di ridere mentre i calabresi continuano a emigrare per potersi curare». Il Pd insomma dice di non voler mollare sulla questione delle transazioni e continuerà a chiederne conto ad Occhiuto. Ma quando formalizzerà la richiesta al di là dei comunicati stampa?