Il deputato pentastellato interroga il ministro dell'Ambiente e chiede di intervenire per apportare modifiche al testo di legge che avrebbe allentato il controllo e favorito l'infiltrazione di gruppi criminali
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«Le recenti indagini dei carabinieri del Noe sull'illecito smaltimento di 23mila tonnellate di rifiuti provenienti dal Nord, accompagnate da misure cautelari disposte dal Gip di Torino su richiesta della Procura della Repubblica Dda, confermano i miei moniti sull'assoluta inadeguatezza della normativa di questo delicato settore». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, della commissione Ambiente, che nel merito annuncia una nuova, imminente interrogazione parlamentare al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.
«Con l'inchiesta in questione – spiega il deputato del Movimento 5 Stelle – è stata infatti individuata l'esistenza di un gruppo criminale attivo nel trattamento e trasporto dei rifiuti, dedito alla gestione e allo smaltimento illecito di montagne di rifiuti indifferenziati urbani e di rifiuti speciali attraverso lo stoccaggio ed il successivo abbandono in capannoni industriali dismessi. Secondo le risultanze investigative, le attività delittuose si realizzavano attraverso un articolato flusso di rifiuti favorito da operazioni illegali effettuate con regolare formulario di identificazione e documenti di trasporto che attestavano formalmente il trasferimento di materiale ottenuto da operazioni fittizie di recupero e/o di riciclaggio».
«Nello scorso novembre, in una mia interrogazione - ricorda il parlamentare - avevo chiaramente rilevato che le nuove norme in materia di Albo dei gestori ambientali ridisegnano la disciplina autorizzativa dell'interfa filiera rifiuti, con disposizioni però incongrue, contraddittorie, irragionevoli, di minore garanzia per la collettività e di maggior favore, al contrario, di un sistema in conflitto di interessi. Oltretutto, avevo avvertito che le norme sui requisiti per l'iscrizione all'Albo nazionale Gestori ambientali di fatto hanno portato, paradossalmente, ad escludere la necessaria attestazione dell'insussistenza di eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa».
«Pertanto – conclude D'Ippolito – alla luce della gravità dei fatti emersi in questa ultima, importante inchiesta, per cui esprimo vivo apprezzamento per le forze dell'ordine e la magistratura, con apposita interrogazione tornerò a pretendere dal ministro Costa una riforma completa di tutta la normativa relativa alle autorizzazioni dell'intera filiera dei rifiuti».