Italia divisa in due

Stop treni sulla Battipaglia-Sapri, Irto (Pd) ai ministri di Trasporti e Finanze: «Sud isolato, serve avere uguali condizioni in tutto il Paese»

I disagi potrebbero andare oltre il 26 luglio. Per il senatore la vicenda è il segno del gap con il Nord: «Un punto centrale per noi che viene prima dell'Autonomia differenziata e della definizione e del finanziamento dei Lep»

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di Redazione Politica
22 luglio 2024
19:15

La vicenda dell'interruzione del traffico ferroviario sulla linea Battipaglia-Sapri dalle ore 22 di lunedì 22 luglio sino al successivo venerdì 26 luglio, è finita al centro di una interrogazione presentata dal senatore dem, Nicola Irto, ai ministri dei Trasporti e dell'Economia e Finanze (che controlla Trenitalia, società delle Ferrovie). Da quanto risulta al senatore, infatti, i disagi sulla circolazione ferroviaria potrebbero essere ben più pesanti di quanto può sembrare. Da venerdì 26 luglio, infatti, Frecce, Intercity e Regionale di Trenitalia riprenderanno a circolare gradualmente sulla linea Battipaglia-Sapri, ma la capacità di offerta tra Campania e Calabria continuerà a essere ridotta e i treni potranno registrare ritardi e subire limitazioni di percorso o cancellazioni.

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«È evidente che la riorganizzazione del servizio ferroviario annunciata da Trenitalia - scrive Irto nella sua interrogazione - va a colpire interi territori del Sud, anche con effetti economici più che rilevanti, oltre che con pesanti disagi, soprattutto alla luce del periodo turistico in atto». Per questi motivi Irto chiede al Governo di quali precise informazioni disponga il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti in merito alla pianificazione, da parte del vettore Trenitalia, delle alternative di viaggio per i passeggeri in caso di ritardi o di soppressione dei treni in partenza dalla Calabria ovvero in arrivo in Calabria, in virtù dell’annunciata sospensione della circolazione ferroviaria e del suo graduale ripristino, previsto a partire dal prossimo venerdì 26 luglio; quali iniziative di competenza il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti intenda assumere per ridurre i disagi, anche valutando ulteriori alternative di spostamento dei passeggeri e individuando le risorse occorrenti; di quali informazioni dispongano circa la possibilità di ridurre il periodo di impatto negativo e disagio per i passeggeri residenti nelle regioni meridionali e per quelli diretti al Sud.


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«Questa situazione - ci dice il senatore - è inaccettabile perché dovuta al fatto che la rete ferroviaria del Meridione è ormai vetusta e non ci sono alternative. È inaccettabile che nel Nord del Paese ci siano collegamenti efficienti e connessioni tra grandi città e invece nel Sud – ha rimarcato Irto – manchi l’Alta velocità ferroviaria ed esistano collegamenti disumani; penso tra Catania e Messina e tra Catania e Palermo, penso all’isolamento della costa ionica calabrese, penso alle infrastrutture inesistenti nel Mezzogiorno. Per questo come Pd nel dibattito sull'autonomia differenziata avevamo presentato diversi emendamenti, che ci hanno tutti bocciato, e abbiamo tenuto diversi interventi in aula per chiedere la perequazione infrastrutturale fra Nord e Sud. Un punto centrale per noi che viene addirittura prima della definizione e del finanziamento dei Lep perchè la produzione del Pil è strettamente connesso al problema della mobilità. Senza questo prerequisito aumenteranno ancora di più le distanze e le divisioni che ci sono tra il Nord e il Sud del Paese»

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