Battaglia politica a colpi di accuse reciproche tra Laura Ferrara, europarlamentare del Movimento 5 stelle, e il deputato calabrese Francesco Cannizzaro. Quest’ultimo, ha rilanciato l’indiscrezione di un ricorso per motivi lavorativi che sarebbe stato promosso da un ex collaboratore di Ferarra, per stigmatizzare quella che a suo dire sarebbe l’incoerenza della grillina, che ha fortemente criticato l’ingaggio di medici cubani da parte della Regione Calabria, definendola una nuova forma di schiavitù.

«Nelle stesse ore in cui l’europarlamentare Laura Ferrara attaccava in modo del tutto strumentale il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in merito all’inquadramento occupazionale dei medici provenienti da Cuba – ha scritto Cannizzaro in una nota - scopriamo dalla stampa dell’avvio di una causa intrapresa da una persona ex impiegata nella segreteria politica della pentastellata, innanzi al Tribunale del Lavoro di Cosenza per questioni inerenti a mancati pagamenti di emolumenti previsti dal contratto e, addirittura, per l’illegittimità del licenziamento deciso dalla Ferrara nei confronti del proprio dipendente assunto a tempo indeterminato. Chi predica bene razzola male verrebbe da dire - chiosa Cannizzaro -, ma più che altro questa vicenda non è che la perfetta rappresentazione di un movimento, quello dei Cinque Stelle, nato per scardinare il sistema pubblico ma che invece ne è diventato la peggiore espressione».

La replica di Ferrara non si è fatta attendere: «Forza Italia getta fango sulla mia persona semplicemente perché ho denunciato lo scandalo dei medici cubani che verranno impiegati negli ospedali calabresi. Lo dimostrano le veline passate alle redazioni dei giornali e le insistenti telefonate a svariati giornalisti per far pubblicare questa “non notizia”. Personalmente non ho ricevuto nessuna notifica di un ricorso che sarebbe stato intentato da una mia ex collaboratrice».

Poi, entra nel merito della questione: «Ricordo tuttavia, a scanso di equivoci che, a differenza del contratto di lavoro imposto ai medici cubani dal regime di Cuba e dalla Regione Calabria, tutti i miei assistenti a Bruxelles e quelli locali sono regolarmente inquadrati con contratti verificati e siglati dal Parlamento europeo che prevedono ampie tutele salariali, previdenziali e giuridiche. Non ho dunque nulla da temere. Il nervosismo di Forza Italia e del Presidente Occhiuto dimostrano invece che loro sì temono e molto la vergognosa vicenda dell’accordo che prevede il versamento di 3.500 euro al mese allo Stato cubano e appena 1.200 euro per i 500 medici cubani, le gravi limitazioni ai loro diritti e alle loro libertà, nonché i dubbi relativi alle equipollenze dei titoli per poter prestare assistenza sanitaria ai cittadini calabresi».