Domani il sindaco ha buone possibilità di spuntarla mettendo alla guida dell'Assemblea un suo fedelissimo. Ma è solo l'inizio: tra le sue ambizioni anche la presidenza dell'ente intermedio e la leadership calabrese dell'Associazione dei Comuni
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Domani, tutti in… classe (quella del consiglio provinciale, alla luce della perdurante inagibilità, ormai dal 5 febbraio 2018, dell'Aula Rossa di Palazzo De Nobili) i componenti del civico consesso e della Giunta per una delle sedute chiave (con ogni probabilità l'ultima coordinata dal consigliere anziano, Eugenio Riccio) dall'inizio della sindacatura di Nicola Fiorita.
Dalle 11 in avanti, e non dalle 10.25 come annunciato due giorni fa dando l'idea di voler fissare l'avvio dei lavori a un orario insolito scelto per scaramanzia o qualcosa di simile, i membri dell'assise cittadina dovranno occuparsi del delicato tema dell'elezione del presidente del Consiglio ("sospettato" numero uno Gianmichele Bosco, a cui da questa "terza chiama" in poi basterà ottenere la maggioranza semplice di 17 voti) e del vice (la carica dovrebbe essere appannaggio dell'opposizione, soprattutto in caso della stra-pronosticata investitura di Bosco, ma attenzione al nome, sempre caldo, di Daniela Palaia). I consiglieri dovranno tuttavia determinarsi pure su un altro paio di delicate questioni come l'elezione della commissione elettorale e l'assestamento generale, salvaguardia degli equilibri e variazione, al bilancio di previsione finanziario 2022/2024.
Un impegno mica da ridere, dunque. Ma che se porterà all'ennesimo successo per il neosindaco, vale a dire coinciderà con la presidenza dell'assemblea affidata a Bosco o Palaia ovvero persino a un altro fedelissimo come Vincenzo Capellupo (il quale però nel resto del centrosinistra, e non solo, non vanta di certo un formidabile appeal) lo farebbe proseguire in una sorta di personale operazione Grande Slam. Di cosa si tratta? Semplice: dell’ascesa che ha avuto origine con la vittoria nelle urne (come ovvio arrivata all'esito del ballottaggio dello scorso 26 giugno); della funzione di presidente dell'assemblea civica assegnata a un proprio uomo o donna (dovrebbe concretizzarsi tra circa 24 ore); della presidenza dell'Ato Rifiuti della provincia (appena ricevuta) e dell'ipotizzata candidatura alla guida dell'ente intermedio, anche se pare che nel frattempo ci abbia fatto un pensierino pure il sindaco di Soverato Daniele Vacca già vice dell'ottimo amico di Fiorita, Ernesto Alecci, al tempo in cui era ancora a capo dell'amministrazione della rinomata località ionica.
Una figura così influente quest'ultimo, anche nelle vesti di segretario questore dell'assise di Palazzo Campanella e maggiorente del Pd regionale, che potrebbe riuscire a convincere il primo cittadino del capoluogo ad accantonare eventuali mire sul vertice di Palazzo di Vetro in favore del citato Vacca, in modo da avere peraltro i numeri utili (frutto dell'accordo fra due città di notevole dimensione nel contesto provinciale come Soverato e, ancor più, Catanzaro, determinanti per il loro peso nelle cosiddette elezioni di secondo livello in cui sono chiamati alle urne i pubblici amministratori e non la gente comune) per spegnere sul nascere le velleità di un uomo di punta del centrodestra della Calabria centrale quale Paolo Mascaro: apprezzato sindaco di Lamezia. Ma, a riguardo, si saprà tutto a breve termine (all’atto del voto previsto in autunno). Senza dimenticare, infine, la leadership dell'Anci calabrese per cui, al momento opportuno, lo stesso Fiorita potrebbe proporsi (servono però ancora parecchi mesi, se non un annetto almeno a partire da oggi per puntare tanto in alto).