Le parlamentari sollecitano l'intervento della Protezione civile per monitorare lo sciame sismico: «Non mancano prove di onde anomale che hanno raggiunto il litorale»
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Nella giornata di ieri la costa ionica crotonese è stata interessata da uno sciame sismico, che ha portato a registrare più di venti scosse. La più forte, di magnitudo 4.0. Anche nella giornata odierna la terra a quelle latitudini ha tremato per ben 4 volte, con una forza che comunque non è mai andata oltre i 2.4 gradi di magnitudo.
La preoccupazione per questi eventi ha indotto le parlamentari cinquestelle Elisabetta Barbuto e Margherita Corrado a richiamare l’attenzione della Protezione civile «affinché nulla sia trascurato sul piano del monitoraggio, dell’interlocuzione con gli attori locali e in tema di verifica dell’esistenza e della congruità delle cautele previste, a cominciare dai piani di evacuazione».
«Il prefetto di Crotone, Tombesi – scrivono in una nota -, ci ha cortesemente rassicurate circa l’attenzione prestata dall’Ufficio di Governo alla questione, oggetto di pregresse riunioni con i sindaci del Marchesato (e altre seguiranno) in ordine alle precauzioni e alle misure da adottare, nel capoluogo così come nei centri abitati del circondario, nel caso si verificassero episodi più significativi».
«Non possiamo dimenticare che Crotone, pur classificata Zona 2 in materia di rischio sismico, ha conosciuto nei secoli scorsi terremoti d’intensità sufficiente a recare nocumento a cose e persone – da ultimo nel 1832, quando l’assenza di vittime, a fronte di danni materiali cospicui, fu interpretata come favore miracoloso della Madonna di Capo Colonna –, né mancano prove documentali del pur raro prodursi di onde anomale che hanno raggiunto il litorale, dato specialmente preoccupante in presenza di un sito d'interesse nazionale e di un impianto di trattamento rifiuti a ridosso della costa», concludono le parlamentari.