VIDEO | Nell'assemblea di Cinquefrondi associazioni e movimenti politici decidono per ora di affiancare i sindaci che mercoledì hanno convocato una nuova riunione contro i programmi del presidente Occhiuto
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C’è un nuovo comitato, contro il raddoppio del termovalorizzatore dei rifiuti e il rigassificatore di Gioia Tauro, che si affianca agli altri soggetti pubblici - amministrazioni comunali della Piana reggina in testa – che stanno tenendo in piedi una mobilitazione che si oppone ai programmi della Regione. È quanto deciso in un’assemblea tenutasi nella sala consiliare di Cinquefrondi, convocata da una serie di associazioni che già una decina di anni fa si erano organizzate sugli stessi temi. E’ stato deciso di partecipare alle iniziative condotte dal comune di Gioia Tauro, che mercoledì ha convocato una assemblea all’indomani dell’incontro che il presidente Roberto Occhiuto ha avuto con i delegati dell’associazione dei sindaci, e, dal punto di vista operativo, è stato chiesto ai consiglieri regionali di opposizione di approntare una mozione per il ritiro della manifestazione d’interesse per il raddoppio.
«Questa prima riunione – ha detto Peppe Marra, sindacalista dell’Usb – è servita anche per dividerci i compiti visto che abbiamo le competenze tecniche anche per approntare un eventuale ricorso contro gli atti predisposti». Presenti anche Antonio Guerrieri, che per conto del comune di Gioia Tauro siede nel Comitato dell’Autorità di sistema portuale, competente sul rigassificatore, e il segretario provinciale di rifondazione comunista, Pino Ciano. «Non è vero che sappiamo dire solo no – ha detto il sindaco Michele Conia, esponente di DeMa – a Occhiuto obiettiamo che bisogna superare il metodo dell’incenerimento con programmi mirati sulla raccolta differenziata, fermo restando che questa sua convinzione, che l’impianto si ammoderna solo se ne raddoppia la capacità di smaltimento, è del tutto infondata».
All’assemblea hanno partecipato anche due ex assessori gioiesi, Jacopo Rizzo e Monica della Vedova, oggi nel movimento 5Stelle, che hanno ricordato come la Regione «non abbia mai voluto chiarire che tipo di controllo è stato fatto sulle emissioni nocive dell’attuale impianto, che anche Occhiuto stesso ammette essere inquinante».