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"L'insofferenza verso le critiche che dimostra il presidente Oliverio è un brutto segno per la Calabria. Forse ha ragione quando dice che opporsi all'ingresso in consiglio regionale di Wanda Ferro era un atto dovuto. Sicuramente era dovuto al consigliere Morrone, che risulterebbe escluso dal Consiglio in caso di accoglimento del ricorso di Wanda Ferro, rivelatosi alleato prezioso sia quando è stato necessario ricorrere a provvidenziali certificati medici per rinviare il Consiglio sia quando si è assegnata la vicepresidenza dell'assemblea al consigliere Gentile".
il consigliere Mimmo Tallini torna sulla vicenda che vede Wanda Ferro fuori dal Consiglio Regionale e attacca Oliverio dicendo di fare gli interessi di Morrone.
"La "riconoscenza" del presidente Oliverio verso l'inaspettato alleato Morrone – continua l'ex assessore regionale – è l'emblema del trasversalismo in salsa bruzia che sta devastando la Calabria, condannandola all'immobilismo e alla paralisi. Lo capirebbe anche un bambino: per Oliverio è meglio poter contare su un alleato prezioso e compiacente nella minoranza anziché avere a che fare con un leader giovane e senza compromessi come la Ferro. Ci penserà la magistratura a recuperare credibilità democratica. Certamente, l'opposizione al ricorso non può essere considerato un atto dovuto perché non esistono motivazioni giuridiche, né si capisce quale sarebbe il danno che deriverebbe alla Regione dall'ingresso di Wanda Ferro. Anzi, e questa è una clamorosa contraddizione di Oliverio, l'accoglimento del ricorso sanerebbe immediatamente quell'anomalia che lo stesso presidente dice ipocritamente di volere cambiare”.
“Quanto alle accuse di avere votato noi la legge che esclude il candidato miglior perdente – conclude Tallini –, tutti sanno come è stata gestita la cosa dai capigruppo consiliari e non è un caso che il capogruppo di Forza Italia era all'epoca proprio il consigliere Morrone”.