Il consigliere regionale Mimmo Tallini difende a spada tratta l’operato del centrodestra a palazzo Campanella respingendo ogni illazione su possibili inciuci. Così come reputa corretto l’iter scelto dal suo partito, Forza Italia, per individuare in Mario Occhiuto il candidato governatore alle prossime regionali, invitando gli alleati e Giorgia Meloni in particolare a guardare bene quello che succede in casa propria.

Giorgia Meloni, durante la sua ultima visita a Reggio ha detto a chiare lettere che su Mario Occhiuto non è stata fatta nessuna scelta ed invitato gli alleati ad evitare fughe in avanti. Eppure per Mimmo Tallini le cose non starebbero così.

 

«A chiare lettere lo stanno dicendo solo alcuni giornali. Giorgia Meloni non dice altro da quello che Forza Italia ha voluto dire con una forma diversa. E’ giusto che la Meloni dica che quando ci siederemo al tavolo del centrodestra unito, subito dopo le elezioni europee, anche Fdi possa portare un candidato. Nelle parole della Meloni e del dirigente della Lega qualche giorno prima vi è la conferma che il candidato non sarà della Lega, nè di Fdi. Mi sembra più una questione più di forma che di sostanza. Del resto – dice ancora Tallini - Fi non ha mai detto di imporre il candidato, Fi ha il suo nome come lo può avere anche la Lega. Di certo Fi non deve dare spiegazioni a nessuno se il suo candidato lo vuole condividere con altri movimenti politici. Se ci saranno altri nomi che al posto di Mario Occhiuto possono garantire l’unità del centrodestra e la vittoria alle regionali ben vengano».

E se gli si fa notare che, però, Giorgia Meloni ha fatto anche un nome per le prossime regionali, cioè quello di Wanda Ferro, Tallini non batte ciglio. «Lo abbiamo detto pure noi che il centrodestra ha tantissimi esponenti validi. Wanda Ferro, Sergio Abramo insieme ad Occhiuto rappresentano una risorsa. Starei attento a dire però che bisognerebbe premiare chi ha scelto di fare il candidato in momenti diversi. Forse quando ci si è candidati sapendo di perdere forse ci si è candidati per fare il consigliere regionale. La Meloni dice cose che potrebbero essere utilizzate contro di lei».

Non solo, secondo Mimmo Tallini Giorgia Meloni oltre a dover pesare meglio le parole, farebbe bene a preoccuparsi di evitare che il suo partito possa diventare un ricettacolo di riciclati.

 

«Sono molto critico sulla coerenza che dimostra la Meloni la quale in Parlamento propone la legge sul vincolo di mandato e poi consente che nel suo partito, che si richiama molto all’identità, in tantissimi si possano riciclare anche provenendo dal centrosinistra o dal Pd. Noi abbiamo altro atteggiamento di coerenza».

Il consigliere di Forza Italia, infine, dedica un’analisi a quanto avvenuto in occasione dell’ultima seduta di Consiglio regionale, quando l’opposizione ha tenuto il numero legale per far svolgere la seduta. «Nessun inciucio. Abbiamo consentito che la seduta si svolgesse epurando molti punti all’ordine del giorno solo per senso di responsabilità. La cultura del tanto peggio tanto meglio non ci appartiene. Grazie a noi, ad esempio, i piani regolatori di molti Comuni della Calabria sono ritornati in vita e non sono scaduti, in maniera tale che i sindaci delle comunità di molti Comuni, soprattutto quelli con meno di 5mila abitanti, potranno continuare attraverso i propri strumenti urbanistici a dare risposte ai cittadini e a spendere i fondi comunitari. Anche l’ordine del giorno sulla sanità, per evitare i danni del decreto Grillo, è stato frutto di una nostra idea».

Riccardo Tripepi