In attesa che si sciolga il nodo legato alla data delle regionali (ancora in piedi l’ipotesi del 14 febbraio dopo il confronto tra il governatore facente funzioni Nino Spirlì e il presidente della Corte d’appello di Catanzaro) c’è comunque da gestire l’attuale e delicatissima fase apertasi dopo l’arresto e le dimissioni del presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini. A palazzo Campanella è appena stata notificata la sospensione del presidente e si dovrà procedere adesso alla sua sostituzione.

A Catanzaro si è avuto un primo confronto tra i partiti di maggioranza perché sarà necessario procedere alla nuova elezione di un presidente per gestire la fase di prorogatio e le principali incombenze come quella relativa alla variazione di bilancio alla quale sta già lavorando da qualche tempo l’assessore Francesco Talarico.

 

I partiti hanno delegato nuovamente a Forza Italia il compito di indicare il presidente del Consiglio e gli azzurri dovrebbero sciogliere le riserve a stretto giro di boa. Già oggi c’è un altro appuntamento fondamentale con la convocazione della Conferenza di capigruppo che dovrà indicare la prossima data per la riunione dell’Assemblea verosimilmente per il 27 e 28 di novembre per eleggere il successore di Tallini con i nomi di Giovanni Arruzzolo e Domenico Giannetta tra i più gettonati.

Più complesse le piste che portano a Gianluca Gallo che dovrebbe dimettersi dalla carica di assessore e a Baldo Esposito che invece fa parte di una lista satellite di Forza Italia.

 

Rimane poi aperta la discussione sulle candidature in vista delle prossime elezioni. E se Fi lavora sempre più concretamente alla pista Roberto Occhiuto, gli alleati rimangono alla finestra in attesa del momento buono. Fdi tiene sempre in caldo il nome di Wanda Ferro, mentre la Lega ha iniziato a sparigliare le carte. Il segretario regionale Cristian Invernizzi discutendo di elezioni non ha dato per certo che l’indicazione del governatore spetti di sicuro a Forza Italia, mentre pare avere scaricato il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo sul quale ha specificato che non si tratta di un iscritto della Lega. Nino Spirlì, dunque, potrebbe essere il nome del Carroccio al tavolo delle trattative. Anche se la presa di posizione di Invernizzi potrebbe preludere a una strategia che offre un endorsement a Giorgia Meloni.

Altro nodo sul quale regna l’incertezza è la nomina del commissario ad acta per il piano di rientro dal debito sanitario sul quale il governo dovrebbe chiudere stasera con la questione che sarà inserita all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri.