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La provocazione di Oliverio sulla competenza in materia sanitaria non è casuale: nei giorni scorsi infatti il ministro della Salute Lorenzin avrebbe dichiarato che lo Stato ha fatto un errore a delegare la materia alle Regioni. Una impostazione totalmente diversa da quella del presidente Oliverio, che ha sempre ribadito la necessità di una gestione politica e locale della materia sanitaria, l'unica in grado di andare incontro alle esigenze dei cittadini, dei territori. E su questa base ha contestato il commissario Scura in questi mesi, discutendo i provvedimenti adottati nell'ambito del piano di rientro. Ora nuovi tagli sono previsti nella legge di stabilità (15 miliardi di euro in tre anni), contestati da tutti i presidenti nella conferenza Stato-Regioni. Presidenti che chiedono al premier Renzi una revisione del provvedimento prima di aggravare una crisi sanitaria già presente in larghe fette del territorio italiano.
«E’ assolutamente inaccettabile la compressione del Fondo sanitario nazionale che, seppure aumentato di un miliardo, non corrisponde alle esigenze di riqualificazione e di riordino del sistema sanitario contenute nel ‘Patto per la salutè. Abbiamo approvato un documento che sarà sottoposto al Parlamento e al Governo. Con la decurtazione di risorse, rispetto agli obiettivi del Patto, si determinerebbe una situazione di ingovernabilità. Come è stato già detto ieri, se questo sarà l’andamento, è bene che lo Stato si prenda la materia sanitaria e modifichi la Costituzione. Naturalmente noi non siamo per questa linea, ma è chiaro che non si può non tenere conto che il sistema sanitario ha bisogno di risorse adeguate«».