L’arrivo dell’ex presidente della Camera ha attirato a Cosenza tanti simpatizzanti del Movimento Cinque Stelle, curiosi di ascoltare dalla sua voce i motivi destinati a penalizzare il meridione in tema di autonomia differenziata. Roberto Fico, dando il via alla tappa calabrese del tour politico, ha riempito la sala di Villa Rendano. Al suo fianco la parlamentare Anna Laura Orrico, l’assessore al Welfare di Palazzo dei Bruzi Veronica Buffone e il consigliere comunale di Luzzi Giuseppe Giorno. In platea, oltre al consigliere regionale Davide Tavernise, altri due deputati campani pentastellati: Andrea Caso e Carmela Auriemma.

Per Orrico posizione barricadera

In particolare, Anna Laura Orrico era reduce da un duro intervento in parlamento nei confronti di Piantedosi sulla tragedia di Cutro. Non è stata tenera neppure oggi. «La Calabria è ferita, perché la nostra non è terra di morte. Lo è di vita e di accoglienza – ha evidenziato -. Il Governo Meloni non ha saputo gestire i risvolti, ma ha peggiorato le cose con le dichiarazioni inopportune dei suoi ministri. Sono le associazioni e i cittadini che prestano soccorso e provano a limitare i danni di questa immane tragedia dalla quale ci risolleveremo».

«Il tema – ha aggiunto - resta una cattiva gestione delle politiche migratorie che non viene affrontata adeguatamente dall’Europa. L’altro elemento è la politica di respingimenti e di muro che vuole adottare questo Governo nei confronti di persone disperate. La presenza di Mattarella a Crotone ha rinfrancato lo Stato, colpevole però di non essere riuscito ad evitare questa strage».

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«Occhiuto ha seguito il diktat del ministro leghista»

Sul tema dell’autonomia differenziata, oggetto dell’incontro, il bersaglio è stato il Governatore della Calabria. «Occhiuto – ha detto Anna Laura Orrico - segue il diktat del ministro leghista e del suo partito. Ha deciso di approvare questa scelleratezza del ddl Calderoli nonostante all’inizio sembrava voler difendere le prerogative del sud e della Calabria. Le differenze e le diseguaglianze tra nord e sud, ma anche tra i centri urbani e i piccoli comuni si amplieranno terribilmente. È pericolosissimo perché questo disegno di legge esautora il Parlamento da tutte le sue prerogative. Lascia alle regioni la possibilità di gestire la Sanità e l’Istruzione, altro tema fondamentale».