Gli esponenti pentastellati: «In questa situazione molti cantieri rischiano la chiusura e la tenuta di tante aziende del nostro territorio è in bilico» (ASCOLTA L'AUDIO)
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«Il governo Meloni ha approvato un decreto legge che con un colpo di spugna cancella lo sconto in fattura e la cessione dei crediti d'imposta legati al Superbonus e agli altri bonus edilizi lasciando nell’assoluto sconforto cittadini e imprese del settore». Lo affermano in una nota i portavoce del Movimento 5 Stelle Orrico, Baldino, Scutellà, Tucci, Ferrara, Tavernise e Afflitto.
«Ci piacerebbe tanto sapere – dicono – cosa pensa di questa scelta il governatore della Calabria Occhiuto soprattutto alla luce del fatto che dalla stessa maggioranza che lo sostiene in Consiglio era stata avanzata una proposta di legge finalizzata a sbloccare proprio i crediti d’imposta legati al Superbonus con un intervento dell’ente regionale, circostanza ora non più possibile. La Meloni, va da sé, non lo ha fatto, ma almeno lui terrà in considerazione la preoccupazione e le sollecitazioni, oltre che dei cittadini, delle associazioni di categoria calabresi che non solo chiedevano la proroga dei termini per l’accesso alla filiera dei bonus edilizi quanto lo considerano un volano di sviluppo capace di trainare la ripresa della crescita? In questa situazione – proseguono gli esponenti pentastellati - molti cantieri rischiano la chiusura e la tenuta di tante aziende del nostro territorio è in bilico per il contraccolpo economico che dovranno subire.
Nel Paese ci sono 90mila cantieri in attesa di ripartire, 25mila imprese in sofferenza, 15 miliardi di euro in sospeso con molti enti locali che stavano provando ad acquisire almeno una parte delle somme incagliate. Ecco – concludono Orrico, Baldino, Scutellà, Tucci, Ferrara, Tavernise e Afflitto -, ora da lui ci aspetteremmo una forte presa di posizione, quella che non ha assunto contro l’autonomia differenziata propinataci dai suoi alleati, come faremo noi dalle nostre postazioni istituzionali. Perché il decreto legge varato da Palazzo Chigi non è un dispetto ad una misura ideata dal M5S ma una scelta miope ed opposta alle promesse elettorali che pagheranno tutti gli italiani in un momento in cui l’Europa ci chiede interventi di efficientamento energetico sui nostri immobili previsto, guarda caso, dal Superbonus tanto avversato».