Il segretario regionale auspica un processo per superare quella stagione che «ha reso la Calabria l’ultima regione del Paese e tra le ultime d’Europa»
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«Bisogna superare quella stagione politica che ha reso la Calabria l’ultima regione del Paese e tra le ultime d’Europa, ha tenuto in ostaggio i cittadini ed i partiti e sospesa la democrazia, creando un regionalismo fondato sul precariato, assistito, familistico, clientelare, amorale». Così una nota di Angelo Sposato, segretario Cgil Calabria.
Secondo il sindacalista la politica «sta facendo scappare le migliori energie, i giovani migliori» e «si è alimentata con cerchi magici e mediocrità a comando assistito».
Serve «una nuova politica che riparta dal lavoro vero e dalle riforme come questioni centrali e prioritarie, che lotti al fianco dei cittadini e delle procure antimafia contro la ‘ndrangheta, anche all’interno dei processi. Una nuova politica che intenda la legalità come stile di vita e motore del proprio modello sociale», ha concluso Sposato.