L’esponente dell’opposizione in Consiglio regionale richiama le dichiarazioni che aveva rilasciato all’annuncio di Occhiuto nell’agosto scorso: «Arma di distrazione di massa»
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Continua a tenere banco la vicenda dei 375 specializzandi che hanno risposto alla manifestazione d’interesse della Regione Calabria, dicendosi pronti a lavorare nelle corsie dei nostri ospedali.
Dopo 5 mesi la Regione, tramite la presidente della commissione Sanità Pasqualina Straface (Fi), ha detto che era solo una manifestazione esplorativa e che non comportava alcuna assunzione. Anche perché in Calabria sono pochissime le strutture sanitarie inserite nella rete formativa. Per cui adesso dalla Cittadella, sulla scorta delle adesioni pervenute con la manifestazione d’interesse, si sta ragionando su quali strutture accreditare. Tempi previsti? Almeno marzo quando i vari atenei dovranno deliberare a quali presidi faranno riferimento. Tanto basta ad Amalia Bruni per dire “Nemo profeta in Patria”.
La leader dell’opposizione, infatti scrive che già quando uscì il bando aveva detto che si trattava solo di un’arma di distrazione di massa. «La verità - scrive oggi la Bruni - quindi arriva con sei mesi di ritardo ma ad agosto, sull’onda dell’euforia per l’accordo stipulato con i medici cubani, il commissario Occhiuto aveva presentato questa iniziativa come una svolta positiva per il problema carenza di medici facendo ricorso appunto alla volontà degli specializzandi di aderire alla manifestazione d’interesse, confondendo, di fatto, una semplice manifestazione con un bando che è cosa ben diversa. Ricordo perfettamente la mia dichiarazione sull’argomento datata 25 agosto 2022. “La manifestazione d’interesse per medici specializzandi è l’ennesimo disperato tentativo di distrazione di massa. La norma consente all’azienda Sanitaria e Ospedaliera, all’atto della indizione di un concorso di prevedere anche la partecipazione di specializzandi al terzo anno di frequenza. In tal caso vengono effettuate due graduatorie, la prima per gli specializzati e la seconda per gli specializzandi, con ovvio diritto di precedenza per i primi”. E con me hanno espresso gli stessi dubbi procedurali i sindacati di categoria, l’ordine professionale e molti colleghi».
Bruni poi ricorda che gli specializzandi si possono assumere, solo per concorso, prima a tempo determinato e, finita la specializzazione, senza alcun nuovo concorso, a tempo indeterminato. «Manifestazioni di interesse pubblico o altre invenzioni - dice la Bruni - sono strumenti per comprendere se c’è un interesse e quanto questo sia da un punto di vista numerico ma le norme esistono e vanno seguite con chiarezza e senza fraintendimenti. La Calabria ha bisogno di competenze, professionalità e valore. I giovani specializzandi rappresentano sicuramente tutto ciò. Chiediamo dunque con forza che vengano istruiti i concorsi che possano farli giungere nei nostri ospedali e che le università non frappongano ostacoli. Questo ci consentirà di affrontare e, speriamo, progressivamente risolvere la drammatica fase che la nostra sanità sta attraversando».