VIDEO | Mentre Spirlì restava a guardare, uno scontro nella burocrazia regionale sarebbe all'origine della mancata trasformazione in società pubblica con il rischio di perdere i fondi europei. La soluzione di Manna e Occhiuto
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Dopo Sacal, Sorical: negli ultimi giorni dell’era Spirlì la Regione fallì negli appuntamenti che contano, ma la colpa sarebbe della burocrazia. Almeno stando alla versione che danno i dirigenti regionali leghisti che nel difendere il compagno di partito che era facente funzioni, chiamano nuovamente in causa altri direttori dei Dipartimenti della Regione. Nell’intervista che il liquidatore della società dell’acqua, Cataldo Calabretta, ha rilasciato al Quotidiano del Sud, si evoca lo spettro delle «obiezioni» che sarebbero state avanzate a pochi giorni dalla riunione della giunta che doveva rendere completamente pubblica Sorical.
Secondo un documento dell’8 settembre scorso, firmato dal direttore generale del dipartimento Ambiente, Gianfranco Comito, e indirizzato all’allora assessore De Caprio, a mettere il bastone fra le ruote sarebbe stato il «Dipartimento segretariato che eccepiva la non ordinarietà dell’atto e manifestava la contrarietà alla relativa assunzione dell’atto non ravvisando i requisiti dell’indifferibilità e dell’urgenza». Sarebbe stata quindi Eugenia Montilla a bloccare la giunta, nel momento in cui doveva dare seguito ad un intendimento da sempre chiarito – in accordo con l’Autorità idrica calabrese – ovvero che il pubblico rilevava le quote del privato, unica condizione affinchè Sorical diventasse quel gestore unico del servizio idrico integrato previsto dalla legge.
Due passaggi sfumati, quindi, quello per evitare che Sacal cadesse in mano privata, e quello per dare alla Calabria il soggetto unico del servizio idrico e depurativo, che sarebbero frutto dei poteri non ordinari in capo a Spirlì. Del resto, che per Sorical ci fosse l’urgenza era stato lo stesso Calabretta a chiarirlo più volte – vista la data del 30 settembre che il ministero aveva posto come prima scadenza per la presentazione dei progetti per la spesa del 70% del Piano nazionale di ripresa e resilienza – e la fallita pubblicizzazione ha comportato una accelerazione che Occhiuto ora condivide con il presidente dell’Autorità, il sindaco di Rende Marcello Manna. Quest’ultimo, infatti, preso atto dell’inoperosità della giunta Spirlì – per colpa dei burocrati o dei politici – ha proposto e ottenuto di far presentare alla società “Cosenza Acque” progetti idonei a far partecipare, tutti i comuni della Regione, ad un bando in scadenza che, dal valore di 60.000.000 destina fondi, diversi da quelli del Recovery, per l’adeguamento della rete idrica.
Su questo punto, Occhiuto e Manna convergono e in questi giorni si sta procedendo con la trasformazione dell’azienda brutia, che secondo il sindaco rendese è l’unica che non è in perdita e quindi può sostituire Sorical nella presentazione dei progetti, in un consorzio Speciale.