Dopo aver evitato le primarie del Pd imponendo, a meno di dodici ore dall’apertura dei seggi, la candidatura di Enzo Richichi e lasciando a bocca asciutta i quattro candidati disposti a mettersi in gioco e, soprattutto, a rimettersi all’esito del voto, quello che i democrat vorrebbero fare ora è sfoltire i candidati del centrosinistra. Quelli, insomma, che dovrebbero presentarsi alle primarie del quattro aprile. Dietro le quinte sono in corso lavori per cercare di convincere i concorrenti a convergere sulla candidatura di Richichi, abbandonando, quindi, le loro velleità da sindaco.


Come è stato chiesto, ad esempio, al leader del movimento Città Reattiva Tommaso Sonni che, senza peli sulla lingua, ha dichiarato: «Richichi è stato “tirato fuori dal cilindro” a un passo dal voto, senza una reale condivisione da parte degli elettori e degli iscritti. Ho ricevuto telefonate sia da parte sua che di Soriero, il quale m’invitava a convergere sulla sua candidatura evitando le primarie».
«Avrei potuto ritenere giustificabile la proposta  - ha evidenziato Sonni - nel caso mi fosse stato fatto il nome di una personalità totalmente esterna e di grosso calibro, come ad esempio l’ex rettore di Arcavacata La Torre, o di un uomo interno al partito come Reale o Zaffina. Sicuramente non posso accettare una proposta chiaramente stabilita a tavolino dai vertici».


Ma non solo. Per Sonni è essenziale che il Pd partecipi alle primarie insieme agli altri partiti. Insomma, che finisca, questo atteggiamento da deus ex machina.