Nonostante i diversi esposti e le richieste di intervento a Prefettura e Corte dei conti, il primo cittadino Zicchinella va avanti e sottolinea: «Il nostro attivismo dà fastidio a chi aveva ben altre mire sul territorio»
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Arrivato da fuori all’insegna del cambiamento, e per scrivere “tutta un’altra storia”, il sindaco Zicchinella dopo un anno e mezzo si trova ad affrontare problemi sempre più complessi e gravi nel piccolo Comune di Simeri Crichi. Non ha paura, forse sarà deluso, forse amareggiato. Ma certo non gli mancano coraggio e determinazione nell’andare avanti. Il sindaco e pediatra è tornato da poche settimane dal suo ennesimo viaggio in Africa dove va ogni anno a curare i bambini ai quali manca tutto, ma proprio tutto.
Sindaco Zicchinella, lei è arrivato per rivoluzionare il concetto di amministratore pubblico di un piccolo ma importante Comune del Catanzarese, ma qualcosa sembra non andare per il verso giusto. Cominciamo con i cittadini che chiedono di tutto. Le sottopongono tante problematiche da affrontare. Tantissime necessità.
«Giustamente… dopo anni di abbandono. Godiamo di un forte consenso dentro e fuori i confini comunali. In 15 mesi abbiamo ottenuto risultati che in molti definiscono storici. Probabilmente questo nostro attivismo ha incattivito chi aveva ben altre mire sul nostro territorio».
Ci sono temi per i quali Simeri Crichi sconta importanti ritardi, per come lei ha denunciato. Pensiamo solo che è il solo comune costiero calabrese, forse veramente l'unico, a non avere neppure un metro di lungomare.
«Noi abbiamo quasi 4 chilometri di costa dove insistono due dei più esclusivi villaggi turistici della regione. Ma per i cittadini residenti o per i turisti estivi non c'era nessun servizio. Assurdo! Abbiamo invertito questa tendenza. A breve avremo il primo tratto di lungomare».
Lei ha denunciato anche la mancanza di interventi sulle scuole. Nonostante una popolazione scolastica di oltre 600 alunni e studenti.
«Un edificio è chiuso perché pericolante da anni. Un altro necessita di urgente manutenzione. Eppure in 15 mesi abbiamo ottenuto già 800mila euro per le scuole e costruito due aule (investendo 100mila euro) per aprire le suole medie anche nella frazione marina. A meno di un anno dal nostro insediamento».
Lei afferma di lavorare molto, non da solo, con la sua giunta, con gli uffici comunali. Eppure fioccano denunce su denunce. Ma di cosa vi accusano?
«Di tutti i reati normati dai codici penali, civili e amministrativi italiani. Lo scopo è quello di bloccare il cambiamento. È evidente».
Le lascia intravedere che la sua vittoria ha dato molto fastidio, se è vero, che dal giorno dopo la sua vittoria alle ultime amministrative è stato continuamente richiesto l’intervento di Procura, Prefettura, Autorità Nazionale Anti Corruzione, Corte dei Conti.
«Sì, da subito. Eppure sotto la nostra amministrazione abbiamo effettuato gare per ogni lavoro pubblico. Anche sotto soglia. Le aziende o attività commerciali che hanno parenti nella amministrazione hanno più che dimezzato i loro utili. Sono dati facilmente reperibili. Ma ci accusano di favorire parenti e amici».
Ma lei è preoccupato? Teme qualcosa?
«Non ho nulla da temere. Sono amministratore locale da oltre 30 anni. Per 10 anni consigliere prima e assessore a Magisano. Poi sindaco di Sellia per 3 mandati. Da 15 mesi sindaco di Simeri Crichi. Quasi 17 anni da primo cittadino. Mai lontanamente sfiorato da problemi giudiziari. Ma c'è un clima brutto che rallenta il buon lavoro della amministrazione. In più c'è stata una recrudescenza criminale sfociata con atti intimidatori che abbiamo fortemente contrastato. Anche per noi la criminalità è una montagna di merda!»
Una sua dichiarazione lascia molto da intendere: “Viviamo in una Regione dove se sei un sindaco libero, autonomo, intraprendente e onesto, le forze contrarie al cambiamento ti combattono senza esclusione di colpi. Diventi un pericolo”!
«È così! Per anni il comune di Simeri Crichi è stato piegato ad interessi personali. Ed ora vorrebbero sporcare la mia onorabilità con decine di esposti e denunce fatte contro di me che non ho nessun legame materiale col territorio e con la comunità, dove non ho nessun bene immobile, pur volendo, da valorizzare».
Ma adesso sembra un po’ spaventato. O forse deluso. Andrà avanti?
«Deluso sì, spaventato no. Sono un professionista, un padre di famiglia, Medico volontario in Africa. Studente universitario a Sociologia, anche studente sì. Sottraggo tempo alla famiglia, al lavoro ed ai miei innumerevoli hobbies. Non ci sto a passare per chi non sono. Ma non rinuncio al cambiamento. Ho avuto da forestiero (forse anche per questo) una fiducia enorme che non tradirò mai! Indietro non si torna. Saremo ancora più determinati e tenaci nello scrivere, come dico sempre: avanti tutta col cambiamento».