Le condizioni politiche si vanno componendo, limando, persino aggiustando a tratti anche casualmente. Ma per ora è lui, Pino Galati, a starsene freddino e perplesso attorno al “pensiero stupendo” che potrebbe riguardarlo da qui a qualche settimana. Una corsa europea nella circoscrizione meridionale con la casacca di Forza Italia. L'ex sottosegretario e per nulla bisognoso di presentazioni, Pino Galati appunto, finisce al centro di un gioco incrociato e al rialzo tra pressing di un partito e convenienza di un altro, quello più grosso e che deve fare la prestazione.

Il suo di partito attuale, “Noi Moderati”, ha un accordo in tasca che prevede su scala nazionale un uomo e una donna nella lista di Forza Italia per ogni circoscrizione. E tralasciando in cantina la “moderazione” che si porta appresso in epigrafe è proprio il suo di partito che gli sta giocando in queste ore un pressing mica da poco. Più o meno riassumibile così. Ci giochiamo il nome più forte e rivendichiamo l'accordo con Forza Italia proprio nel perimetro di Pino Galati. Calabrese, lametino, meridionale e in ogni caso uno di quei nomi che non devi andare molto in giro a introdurre nelle riunioni, ci sono decenni di governo nazionale e attività parlamentare alle spalle. Tanto più se il partito ospitante e che deve cedere una casella a “Noi Moderati”, Forza Italia appunto, proprio non riesce dalla Calabria a riscaldare la partita esibendo nomination brillanti di accompagnamento al duo Tajani-Martusciello. Come è ormai progressivamente percettibile il leader nazionale di Forza Italia sarà in campo di fatto consentendo all'assessore regionale Gianluca Gallo di defilarsi in silenzio senza consumare molte lacrime. Alzi la mano, piuttosto, chi gliene vedrà versare neppure una dal momento che la competizione europea è sempre stato l'ultimo degli obiettivi e dei pensieri del campione assoluto e recordman di preferenze conterranee nelle Regionali da quando esistono. Il resto, e cioè il suo nome “forzatamente” in campo, è da rintracciare più nel pugno duro ad opera di Roberto Occhiuto piuttosto che in una qualsivoglia tentazione last minute. Ultima occasione per darsela a gambe in modalità “democristiana”, giusto appunto, la candidatura di Tajani in tutte le circoscrizioni cosa che ogni giorno che passa si mostra sempre più probabile. Gallo quindi molto più fuori che dentro la corsa europea ma eliminato il significante resta però il significato, intatto. Che dignità elettorale offrire agli elettori calabresi di Forza Italia dal momento che su questa “prestazione” Occhiuto si gioca il futuro politico nazionale? Basteranno Tajani e Martusciello a spalmare la giusta adrenalina, magari con l'aggiunta della vicepresidente Princi? La gara è dura.

Al netto delle telefonate del decimo piano a consiglieri e assessori regionali ogni partito si gioca la sua di partita, e deve darne conto. Della serie, qualcuno potrà anche non spingere al massimo e “stimare” di più la gara del presidente ma è poca roba. Il grosso è chiamato agli ordini di scuderia.

Qui si infila il gioco incrociato e persino fortuito che potrebbe condurre a Pino Galati, tra l'altro nel suo giardino di casa quando c'è da estrarre il poster di Silvio Berlusconi e degli Occhiuto.

“Noi Moderati” rivendica la casella da spendere agli alleati mentre Forza Italia potrebbe realizzare che ormai decaduta l'ipotesi Gallo c'è comunque da far consenso. Di supporto ma anche, hai visto mai, di successo. 

Si può fare insomma. Si potrebbe fare, per meglio dire. Perché al momento l'incognita più grande risiede proprio a casa di Galati stesso. Troppo tardi, improvvisa e poco sedimentata la nomination. Dentro e fuori le mura domestiche dell'ex sottosegretario. Che ci pensa però, ci riflette. Non gli mancano di certo numeri per non cogliere che le dinamiche politiche da che mondo è mondo sono programmabili solo fino ad un certo. Poi c'è sempre qualcosa che si muove quasi per caso. Come una parabola che torna o quella di un partito che ha per ora più aspettative che nomi forti da mettere in campo. E poi non è sempre detto che le elezioni si debbono vincere per “vincerle” davvero. I tavoli per spendere una fiche sono infiniti.