Oggi si vota la legge che disciplinerà la coltivazione e la somministrazione della cannabis a uso medico. Questa legge – riporta una nota a firma dell’onorevole Enza Bruno Bossio -ha avuto un percorso accidentato, era nata con la volontà politica trasversale di legalizzare la coltivazione della cannabis a scopo ricreativo nel solco della cultura liberale e riformatrice delle componenti più progressiste del PD e di quasi tutti gli altri partiti dell’arco delle forze parlamentari.

 

“Una legge sentita dai cittadini, una convergenza di intenti che si era trovata anche sulla scia della relazione della DNA riguardante la possibilità di togliere linfa vitale alle mafie sottraendole, con la legalizzazione della cannabis, il loro principale introito, e delle dichiarazioni di tantissimi esponenti del mondo intellettuale, scientifico e culturale del panorama nazionale ed internazionale.

 !banner!

Temevamo dall’inizio questo finale, e cioè che l’attuale composizione politica della maggioranza non permettesse di vincere tout court questa annosa battaglia di civiltà, non condivido perciò la scelta di non votare la proposta Giachetti, con tutta la portata rivoluzionaria che la contraddistingueva, ma l’appuntamento è solo rimandato.

 

Sostengo con forza però la necessità di portare a casa almeno un risultato positivo: la cannabis ad uso terapeutica. Come è stato per le unioni civili e per tante altre lotte sui diritti che questa legislatura ha condotto e che lascia in eredità al Paese, non possiamo rinunciare a percorrere nemmeno un miglio sulla strada del riconoscimento del diritto naturale di scegliere nella piena libertà di ogni individuo”.