«La recente vicenda che ha visto Andrea Gentile, esponente di Forza Italia, vedersi aggiudicare il seggio alla Camera dei deputati dopo un ricorso sollevato contro la elezione di Anna Laura Orrico e a scorrimento, di Elisa Scutellà del Movimento 5 Stelle, solleva interrogativi e preoccupazioni sul funzionamento del sistema elettorale italiano, e più in generale sulla qualità della nostra democrazia. Questo episodio ha infatti messo in luce le opacità e le incertezze che ancora caratterizzano le operazioni di conteggio e di attribuzione dei seggi, destando preoccupazione per il futuro del processo democratico». È quanto si legge in una nota di Avs Calabria.

«A seguito del ricorso presentato da Forza Italia, la Giunta per le elezioni di Montecitorio ha annullato l’elezione della deputata M5s Anna Laura Orrico nel collegio uninominale numero 2 della circoscrizione Calabria e per effetto la sua proclamazione nel collegio plurinominale unico – prosegue la nota –. Conseguentemente la Giunta ha proclamato l’annullamento dell’elezione della deputata Elisa Scutellà e la proclamazione del deputato Andrea Gentile (Fi). Ora la definitiva assegnazione del seggio a Gentile ha provocato una serie di reazioni polemiche. Questa riattribuzione appare come uno “scippo” a danno della deputata del M5s, alimentando il sospetto che il sistema elettorale non sia sufficientemente robusto o trasparente».

«Le ambiguità che circondano questa vicenda – continua Avs – sono molteplici e vanno ben oltre la semplice questione giuridica. In primo luogo, va notato che l’errore che ha portato alla necessità di una correzione è stato piuttosto grave: se i conteggi iniziali fossero stati più accurati, non ci sarebbe stato bisogno di una revisione. Eppure, la situazione si è protratta troppo a lungo, alimentando confusione e diffidenza nei confronti del sistema elettorale».

«Il fatto che una parte significativa dei cittadini, rappresentata dalla deputata Scutellà, abbia visto vanificati i propri voti a causa di errori tecnici, solleva dubbi anche sulla correttezza e sulla giustizia del sistema elettorale – si afferma ancora nella nota –. Non si tratta solo di una questione di numeri, ma di una questione di legittimità politica: chi ha ottenuto un seggio in base alla volontà popolare dovrebbe poterlo conservare senza timori di doverlo “scambiare” con un altro rappresentante a causa di errori tecnici o burocratici».

«In secondo luogo, l’episodio – aggiunge Avs – ha fatto emergere le contraddizioni di un sistema elettorale che, da un lato, si presenta come relativamente complesso e articolato, ma che dall’altro sembra incapace di garantire la trasparenza e l’accuratezza necessarie per preservare la fiducia dei cittadini. La revisione dei risultati, pur essendo legittima dal punto di vista legale, non può che suscitare dubbi sul funzionamento del sistema stesso, soprattutto la’ quando a far cambiare le carte in tavola, sono presunte schede che erano state conteggiate come “bianche” che, al secondo controllo invece sono risultate essere a favore di Andrea Gentile».

«Questa vicenda, purtroppo, non è un caso isolato, ma fa parte di un più ampio quadro di incertezze che riguardano la nostra democrazia. L’episodio Andrea Gentile-Elisa Scutellà – si legge – evidenzia come i cittadini possano sentirsi vulnerabili di fronte a un sistema che, pur essendo in teoria giusto e equo, lascia spazio a interpretazioni, errori e ambiguità. Il rischio è che, se non affrontato con serietà, questo possa minare la fiducia nella politica e nelle istituzioni democratiche».

«Il fatto – conclude Avs – non fa altro che alimentare il disincanto verso un sistema che non sembra garantire l’equità tra le forze politiche, ma che, anzi, può sembrare soggetto a manipolazioni o ingiustizie. Questo indebolisce la legittimità del Parlamento e alimenta il rischio che una parte significativa della popolazione possa sentirsi emarginata o ingannata dal sistema, aumentando ancora di più il partito dell’astensionismo».