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Il sindacato Cisal ha avvertito l’esigenza di intervenire in merito a un’importante questione, che sta tenendo banco in Regione. Una vicenda che prende le mosse da quanto fatto dal governatore Mario Oliverio, il quale ha rilanciato in una lettera aperta - per la verità non nuova, ma ritornata di stretta attualità in occasione dell’illustrazione di “Cantiere Calabria” avvenuta qualche giorno fa all’Unical - la sua esortazione alla macchina amministrativa affinché non rallenti il processo di cambiamento in atto nell’ente. Lo stesso presidente nella missiva inviata raccomanda la necessità di maggiore trasparenza e vicinanza nei confronti dei cittadini all’insegna però di una rapidità d’azione dei Dipartimenti e degli Uffici. “Stop alle pastoie burocratiche”, questo in estrema sintesi il chiaro avviso ai naviganti rivolto da Oliverio. Un monito che, tuttavia, la colonna portante (dirigenti, funzionari e dipendenti in genere) dell’ente da lui diretto non ha accolto nel migliore dei modi. E il perché è presto detto: il personale, tanto apicale quanto di livello inferiore, non ha alcunché in contrario a promuovere una “Regione Amica”. Anzi, tutt’altro.
Ma per dare concreto seguito a tale enunciazione di principio, deve avere gli strumenti necessari. Un tema fondamentale, non a caso ripreso dalla Cisal che come noto è sempre molto attenta e solerte in fatto di tutela e prossimità nei confronti dei lavoratori. Dipendenti che, nel caso di specie, attraverso il sindacato - loro portavoce – ricorda al presidente alcune lacune non certo addebitabili al personale stesso. Il riferimento è alla mancanza di attribuzione in Giunta di talune deleghe strategiche in un territorio come quello calabrese. Una realtà che non ha individuato - al di là dell’assessore alla Sanità per motivi indipendenti dalla volontà del governatore - anche i titolari del Turismo e dell’Agricoltura. Settori che, come se non bastasse, in diversi casi sono addirittura sprovvisti di un dg con alcuni direttori nominati ad interim e magari costretti a dividersi fra più incarichi in ambiti diversi fra loro. Una situazione, questa, che di certo non aiuta e altrettanto sicuramente non facilita quella velocità di esecuzione auspicata da Oliverio. Basti pensare al fatto che per tre anni non è stato come detto possibile nominare assessori e direttori generali.
Gli stessi dg ad interim che attendono ancora i risultati degli Avvisi Pubblici relativi al reclutamento mentre sono ancora in fieri pure le manifestazioni d’interesse per i dirigenti di Settore. Ma c’è di più, abbiamo assistito a uno stop dei lavori dell’assemblea legislativa tra il 29 giugno e l’11 settembre. Le sedute tenute tra gennaio e giugno sono infatti state appena sei, una al mese facendo salire i giorni complessivi di ferie per gli inquilini della Casa dei Calabresi ad addirittura 73. Fatto che è diventato un vero e proprio caso in Italia e forse anche all’estero. E che dire poi degli Enti commissariati e non ancora riportati alla “normalità”. Un’altra colpa della burocrazia? Una domanda retorica, perché la verità è che la macchina amministrativa rimane impantanata se la classe politica non programma per tempo e non pianifica in modo adeguato. Un fatto normale, considerato che la burocrazia è ferma perché non lavora sui “proclami” che come ovvio è cosa ben diversa dalla programmazione.
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Si spiega dunque così non certo la resistenza nei confronti della legittima esortazione contenuta nella missiva, ma la volontà di confrontarsi in maniera costruttiva. Uno scambio di vedute - promosso e coordinato anche dalla Cisal - in cui il sindacato a nome dei lavoratori esprime e ribadisce le oggettive difficoltà patite dai dipendenti. Unità lavorative che per tre anni hanno sopperito a mancanze di ogni genere, sobbarcandosi qualunque compito. Gente che con grande abnegazione profonde quotidianamente il massimo impegno, dimostrando un’eccellente professionalità proprio per venire incontro alle tante esigenze dei cittadini. Persone comuni che si rivolgono all’ente per le più disparate necessità, sempre accolte con la massima disponibilità pur nell’alveo delle competenze e dei limiti imposti dalle leggi e dal mandato espletato. Stia tranquillo quindi il governatore Oliverio, perché come peraltro rimarcato dal sindacato quando la Regione disporrà dei mezzi utili per procedere spedita e in linea con gli obiettivi prefissati lo farà senza il minimo intoppo.
Gianluca Tedesco
Dirigente Sindacale Cisal