Il consigliere regionale: «Soltanto nel Reggino, sono ben 246 gli edifici scolastici su 426 a risultare ubicati in zone ad alto rischio, senza un collaudo statico-dinamico, oppure non dichiarato»
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«Il nuovo rapporto sul dissesto idrogeologico in Italia recentemente pubblicato dall’Ispra in ordine all’aggiornamento della mappa nazionale del rischio idrogeologico, nonché i dati pubblicati in merito alla presenza di edifici scolastici collocati in zona sismica, descrive una situazione allarmante che impone una attenta riflessione in una logica volta a garantire un’antisismicità certificata ed aggiornata delle scuole calabresi e una pianificazione regionale diretta ad arginare il paventato rischio di dissesto idrogeologico del territorio regionale». E’ quanto afferma in una nota il consigliere regionale Alessandro Nicolò.
«Tali criticità e la richiesta di interventi adeguati in un’ottica preventiva, sono stati più volte da me evidenziati attraverso numerosi atti: un’interrogazione del 31 agosto 2016 (n. 206) in ordine al Piano di prevenzione del rischio sismico, e con la mozione n. 65 di settembre 2016, con la quale si chiedeva espressamente una seduta dell’Assemblea ad hoc mirata alla verifica dell’operatività della nostra rete organizzativa, al fine di incentivare l’adozione di interventi specifici e di idonee misure antisismiche». «La risoluzione di tale atavica problematica - prosegue Alessandro Nicolò - non è più rinviabile poiché finora sono stati prodotti interventi non di prevenzione, ma di soccorso al verificarsi di eventi catastrofici». «Da una verifica effettuata dalla Giunta regionale e dai comuni calabresi, per quanto concerne soltanto il comprensorio reggino, sono ben 246 gli edifici scolastici su 426 scuole, a risultare ubicate in zone ad alto rischio sismico, senza un collaudo statico-dinamico, oppure non dichiarato. Un dato a dir poco preoccupante, stante l’andamento ciclico dei sismi in provincia di Reggio Calabria, che devono imporre con celerità soluzioni e provvedimenti. Che dire poi del dato secondo cui il 100% dei comuni calabresi è esposto al rischio idrogeologico a causa anche del cambiamento delle condizioni del clima?
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Le azioni poste in essere fino ad oggi dal Governo regionale non risultano adeguate a fronteggiare questa emergenza, contrassegnate, come sono, da un’estrema lentezza, carenza di risorse, interventi a macchia di leopardo, che cozzano contro le esigenze della sicurezza delle persone e dei beni. Sul territorio ed il suo utilizzo – conclude Alessandro Nicolò – la maggioranza di centrosinistra alla guida della Regione, nonostante l’iniezione negli assessorati di punta di tecnici di fiducia del presidente Oliverio, ha finora eluso ogni tentativo di una discussione franca ed approfondita in Consiglio regionale, vista come momento di confronto tra opinioni anche diverse, per cristallizzare con chiarezza e con il massimo possibile di unità, scelte tali da potere finalmente affrontare le politiche del territorio in maniera analitica e prospettica, prevenendo il verificarsi di fenomeni naturali distruttivi, certamente più mitigabili negli effetti negativi con opportune iniziative concertate con il sistema degli enti locali, con i corpi decentrati dello Stato e del mondo delle professioni».