«Anche nei mesi in cui non abbiamo avuto rappresentanze istituzionali, la nostra segreteria ha continuato a rimanere aperta, ed il ruolo che mi ha voluto conferire il Presidente, quello di suo consulente, è da ritenersi come raccordo con le istituzioni della provincia di Crotone per poterle rappresentare in seno all’istituzione regionale». È una Flora Sculco determinata e consapevole del deficit di rappresentanza del proprio territorio, quella che abbiamo incontrato nella sede dei Demokratici. E chi a Crotone ha pensato o sperato che la visione da via Firenze, dove è ubicata la sede del movimento territoriale degli Sculco, non avesse più peso politico, dovrà fare i conti con il nuovo ruolo che il Presidente della Regione Roberto Occhiuto ha disegnato proprio per l’ex Consigliera regionale.

La bonifica

Tornati nell’alveo del centrodestra proprio in occasione delle elezioni regionali che hanno contribuito all’elezione di Roberto Occhiuto a governatore della regione, le migliaia di consensi che non sono stati comunque sufficienti a collocare nell’assemblea regionale, i Demokratici vogliono sfruttare questo nuovo strumento di collegamento diretto con la Presidenza della Regione innanzitutto per assicurare una bonifica degli ex siti industriali: «Non può accadere che il risultato ottenuto con l’accordo raggiunto nel 2019 quando era Sindaco Ugo Pugliese, possa fare passi indietro – ha affermato con forza Flora Sculco – non si può pensare che gli interessi di Crotone possano essere subordinati, avevamo ottenuto che Eni portasse via dalla Calabria i rifiuti nocivi e pericolosi. Pare che Eni ora voglia tombare i rifiuti, e questo non deve accadere anche perché c’è ancora un vincolo posto proprio dalla Regione Calabria».

Sanità

Così come ci ha riferito che programmato già lunedì prossimo è l’incontro con il Commissario Straordinario dell’Asp con la quale cercherà di affrontare tematiche generali e specifiche che devono far superare la fase post pandemica «ad esempio Crotone è ancora fuori dalla rete regionale oncologica e delle Pet (Positron Emission Tomography cioè esame in grado di offrire informazioni su patologie di organi o tessuti del corpo con estrema precisione ndr) con aggravio non più sostenibile per i cittadini crotonesi che per fare un esame così importante, si devono recare altrove», ha denunciato la Sculco.

Acqua e rifiuti

E per chiarire che pur non servendo scontri ma azioni di sistema atti a rappresentare le urgenti esigenze del territorio, Flora Sculco ha sottolineato senza esitare come Crotone debba uscire da un equivoco di disorientamento rispetto alle riforme in atto proprio in sede regionale; tanto che alla domanda relativa a quanto gli enti locali crotonesi siano pronti rispetto alla sfida proposta dalla Regione di accorpare la gestione di acqua e rifiuti, ha risposto seccamente: «Attualmente mi viene da rispondere per nulla pronto, perché tutto quello che avviene in Calabria, è come se avvenisse in maniera isolata da noi, come se nessuno si accorgesse della presenza di A2a – prende ad esempio l’ex consigliera regionale – un colosso che gestisce acqua per fare energia; così come sembra che nessuno si sia reso conto di tutto il processo legislativo regionale che ha consentito di costituire  un modello di governance unico dei rifiuti e dell’idrico, tanto da non impedirgli di rilanciare e difendere Congesi, la partecipata dei comuni crotonesi che ha prodotto debiti e non profitti ma meritevole di poter aumentare i compensi dei suoi dipendenti. Senza nemmeno nascondere tutta la preoccupazione per i servizi essenziali come mensa e trasporto scolastico che ancora non sono garantiti a gennaio inoltrato e che rendono le istituzioni locali non più credibili».