Tra Graziano Di Natale e Giuseppe Aieta, entrambi esponenti del Partito Democratico calabrese e in lizza alle prossime elezioni regionali, è ormai guerra aperta combattuta a suon di hashtag e dichiarazioni pubbliche al vetriolo. Ma cosa è successo in queste ore tra i due veterani della politica cosentina che a un certo punto sembravano essersi avvicinati al punto da voler stringere un'alleanza?

La piazza della discordia

Eravamo rimasti a una settimana fa, quando il segretario cittadino del Pd di Paola, Pierluigi De Luca, si era scagliato apertamente contro il consigliere regionale Aieta in un comunicato stampa. Oggetto del contendere, l'intitolazione della piazza della Cittadella catanzarese a San Francesco, simbolo della città di Paola nel mondo. Dato lo stretto legame tra De Luca e il consigliere provinciale Di Natale, paolano doc, da subito si era avuta l'impressione che l'attacco, in realtà, arrivasse da quest'ultimo, che si era forse sentito sopraffatto dal compagno di partito che invece conserva la sua roccaforte a una quindicina di chilometri più in là, a Cetraro. Nella missiva di fuoco, De Luca aveva sottolineato come l'intitolazione della piazzetta catanzarese fosse una proposta già avanzata da Di Natale ai tempi in cui rivestiva il ruolo di presidente facente funzioni alla Provincia di Cosenza. Aieta per alcuni giorni aveva usato indifferenza e sembrava che tutto fosse finito sul nascere. Ma così non è stato.

Le repliche pungenti

Qualche giorno dopo Aieta rilascia un'intervista a un blog di informazione locale e rispondere alle incalzanti domande sul duello a distanza. Di Natale non viene mai nominato dal consigliere regionale, ma il riferimento è palese. «Ci sono soggetti in politica - dice testualmente al giornalista - che con l’ansia di volare come le aquile rimangono a terra come i tacchini». Parole che in politica suonano come una dichiarazione di guerra, aggravata da un'altra frase: «Quando preghi per la pioggia il fango va messo in conto». Poi Aieta ha aggiunto l'hashtag #raggia, un termine dialettale che a queste latitudini si traduce con rabbia, gelosia.

Di Natale, dal canto suo, non è rimasto troppo con le mani in mano e poche ore dopo ha risposto sul suo profilo facebook: «Agli attacchi di chi ha paura di perdere la poltrona, di chi fa politica per mestiere, di chi tende in tutti i modi di scalfire la mia immagine, rispondo così, con un sorriso”. E poi l'immancabile hashtag #iononmollo, che il paolano ha persino registrato come marchio d'impresa per identificare le sue battaglie sui social.

C'eravamo tanto amati

Chi sarà il prossimo a sferrare il colpo? Eppure Aieta e Di Natale per lungo tempo hanno combattuto la stessa battaglia, dando l'impressione di poter scrivere il futuro del Pd calabrese, sprofondato sotto la guida del diamantese Ernesto Magorno e dei suoi consiglieri. Ci ripenseranno o è stato un vero e proprio addio? Non ci resta che attendere i prossimi hashtag.