Il Documento di programmazione economico finanziaria approvato con il voto contrario del consigliere dem secondo cui non c’è un piano complessivo per rilanciare il potere d’acquisto delle famiglie. Sullo sfondo i tagli di bilancio del Governo: per la nostra regione quasi 52 mln di euro per il 2025
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Un provvedimento senz’anima e senza una visione strategica della Calabria del futuro. Per questo il consigliere regionale del Pd, Raffaele Mammoliti, ha espresso voto contrario al Documento di programmazione economico finanziaria che è stato approvato in commissione Bilancio.
Mammoliti era l’unico esponente dell’opposizione presente alla seduta visto che l’altro rappresentante della minoranza, Antonio Lo Schiavo, era assente.
A farla da padrona nel bilancio della Calabria è sempre la sanità che congela il 64% del bilancio regionale con 4,4 miliardi di euro mentre ammontano a poco più di 800 milioni le risorse “da destinare a finalità autonomamente definite dalla Regione”.
Le risorse per investimenti (Por e Fsc) rappresentano il 12,7% circa del bilancio di competenza, mentre il 10,7% circa riguarda altri fondi a destinazione vincolata. La spesa finanziata nel 2025 con risorse autonome rappresenta poco meno del 12% della spesa complessiva.
Mammoliti ha espresso la sua contrarietà soprattutto su quelle che sono le previsioni di crescita che fa la maggioranza di centrodestra del Pil calabrese. I numeri dello Svimez, purtroppo, parlano chiaro: su una crescita prevista dello 0,50, quella calabrese sarà pari allo 0.38%, in linea con le altre regioni meridionali. Epperò la Calabria si trova in una situazione straordinaria. Il reddito reale delle famiglie calabresi è diminuito del 3,1% che ci rende l’ultima delle regioni italiane per crescita. I consumi di conseguenza sono crollati, la vulnerabilità socio economico delle famiglie è aumentata.
«Di fronte a questa situazione - dice il consigliere dem - mi sarei aspettato una strategia di fondo della Regione, anche per aiutare tutte quelle persone che non godono più del reddito di cittadinanza. L’assessore Minenna si è limitato invece ad una esposizione tecnica delle voci di bilancio e parla di una spesa che non è altro che la risultante dei vari finanziamenti di cui gode la Calabria come il Fesr, il Por, il Psr, il Pnrr. Io penso che la Calabria non abbia mai avuto una mole così grande di finanziamenti, ma questi vanno messi in rete attraverso una strategia, la semplice sommatoria può dare risultati contabili positivi, ma non certo sociali. Mi sarei aspettato un piano straordinario per il lavoro, un piano per la cura del territorio. Non è indifferente, ad esempio, tutelare il territorio con i droni oppure attraverso l’assunzione di operai forestali. Insomma il documento contabile non mi sembra in grado di far cambiare passo ad una regione piena di difficoltà». Fra l’altro Mammoliti dice che l’assenza di strategia complessiva è dovuta anche al fatto che il documento è stato redatto senza nessuna concertazione con le organizzazioni sociali e le categorie produttive, Anci e Upi.
Mammoliti continua ricordando che gli equilibri economici della Regione sono messi in difficoltà anche dalle scelte del Governo che sta sottraendo risorse al Fondo Coesione per costruire il Ponte sullo Stretto e ai pesanti tagli previsti dalla legge di bilancio: circa 8 mld nei prossimi cinque anni, che per la nostra regione si traducono in quasi 52 mln di euro per l’anno 2025.
Infine c’è la questione dei 56 milioni di euro destinati alle aree interne, di cui è composta massimamente la Calabria, che sono stati tolti durante il periodo Covid e non sono mai stati restituiti.
«La giunta presta maggiore attenzione - conclude Mammoliti - all’autoconservazione della politica, portando avanti sia la modifica statutaria che limita la nomina degli assessori esterni, sia quella del previsto consigliere supplente, che non solo non rappresentano certo una priorità per i calabresi, ma addirittura determinano un aumento dei costi della politica». Per questi motivi il gruppo regionale del Pd nei prossimi giorni terrà una conferenza stampa per offrire una visione alternativa del bilancio regionale.