Entrambi sono tra i papabili che potrebbero assumere la guida dell’Assemblea ma per ora se ne danno di santa ragione a colpi di post sul depuratore di Lido
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Due avversari per la presidenza del consiglio comunale di Catanzaro che più social non si potrebbe, Eugenio Riccio e Antonello Talerico. Abituati a usare Facebook come Donald Trump utilizza Twitter, ovvero molto e quasi altrettanto spesso senza alcun "filtro", è facile prevedere come si punzecchieranno fino alla sospirata elezione (nient'affatto per forza contesa da loro e basta, anzi…) attraverso la piattaforma di Mark Zuckerberg e non solo. A riguardo, va messo in luce come uno abbia già cominciato ieri. E con il botto, per giunta. Nella fattispecie, a Talerico - peraltro presidente dell'Ordine degli Avvocati avvezzo alla battaglia nelle aule di Giustizia e notoriamente assai diretto e salace nei commenti - non è infatti andata giù la pubblica sollecitazione di Riccio rispetto alla delicata faccenda del malfunzionamento del depuratore del quartiere marinaro con tanto di pressante invito a intervenire rivolto al neosindaco Nicola Fiorita affinché venga «salvata la stagione balneare», sebbene si sia ormai a luglio. Un'esortazione nient'affatto gradita a Talerico che ha stuzzicato pesantemente Riccio, definendolo - pur con altre parole - una sorta di Marziano a Roma.
In sostanza un signore sbarcato "candidamente" in città da un altro pianeta e, soprattutto, dimenticatosi dei 16 anni filati passati a Palazzo De Nobili per tre volte addirittura in maggioranza (nel centrosinistra prima e nel centrodestra poi) e soltanto nel 2017, prima della tornata di giugno 2022 naturalmente, invece da esponente della minoranza o asserita tale. Ma vi è di più, Talerico ha lanciato gli hashtag #mitico; #elezioniPerse e #BacchettaMagica per indirizzare frecciatine acuminate al collega-rivale a cui ha di conseguenza dedicato un post di questo tenore: «Devo complimentarmi con il consigliere Riccio che dichiara e riconosce come né lui né il suo gruppo politico e l'assessore, sempre parte del comune gruppo politico, hanno fatto alcunché in tanti anni di Amministrazione per la questione depuratore. Si aggiunga inoltre che lo stesso Riccio, riconoscendo che si è perso tempo sino a oggi, chiede al sindaco proclamato poche ore fa di risolvere l'annosa e complessa vicenda con un colpo di bacchetta magica. È proprio vero allora che, come sostiene Riccio, chi perde due elezioni di fila, e a lui è capitato nel 2017 e 2022, può dire cosa gli pare».
Parole come pietre, insomma. Un neanche poi tanto velato sfottò per un asserito lassismo da parte di Riccio e i suoi sommatosi, ancora una volta ad avviso di Talerico, con l'immediato scarico delle responsabilità su Fiorita senza alcuna remora, a cui adesso bisognerà capire cosa risponderà Riccio. Ma attenzione, perché come premesso sullo sfondo di tale duello verbale resta la questione della presidenza del civico consesso con il medesimo Riccio che tenta forse di mettere sull'avviso il primo cittadino affinché la dia a lui, o comunque a Rinascita, al fine di scongiurare un'opposizione simile a una "lotta senza quartiere" e Talerico invece intento a difendere a spada tratta e blandire Fiorita per lo stesso motivo. Ma non è finita qui, considerato come bisognerà fare molta attenzione alle manovre di disturbo anche del Pd che schiuma rabbia dopo la notizia sull'idea fioritiana di non concedere due assessorati al partito lettiano e oltretutto di non volere la presidente dell'assemblea regionale Dem Giusi Iemma quale numero due della Giunta.