“Chi di figura barbina ferisce, di figura barbina perisce”. Si potrebbe sintetizzare così il botta e risposta tra il gruppo del Partito democratico in Consiglio regionale e… il portavoce del presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto che, questa volta, dopo l’affondo di qualche giorno fa, sempre in risposta ai consiglieri dem, decide di non rispondere personalmente affidando al suo ufficio comunicazione una replica secca a cui evidentemente non seguirà una controreplica.

L’abbaglio dem

«Avevamo ragione quando in Consiglio regionale e nelle Commissioni denunciavamo i rischi che correvamo senza un’analisi approfondita di ciò che si voleva decidere. Oggi il Consiglio dei Ministri conferma che i nostri timori erano fondati».

Comincia così la nota che i consiglieri del Pd hanno diffuso nel tardo pomeriggio di oggi. Ma se non fosse proveniente dalla casella mail ufficiale del gruppo consiliare regionale tutti avrebbero pensato ad una fake news, se non ad un invio all’insaputa degli stessi esponenti dem. Perché il riferimento contenuto nel comunicato è a due leggi regionali che il governo non ha impugnato.

D’altra parte leggendo il comunicato del Consiglio dei ministri numero 91 dell’era Draghi, nel capitolo relativo alle leggi regionali, dopo quelle effettivamente impugnate dal governo, e nella fattispecie dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, si legge che l’esecutivo ha deciso di “non impugnare” la legge della Regione Calabria n. 18 dell’08/06/2022 “Modifiche alla legge regionale 20 aprile 2022, n. 10 (Organizzazione dei servizi Pubblici locali dell’ambiente)” e – in fondo al comunicato - la legge della Regione Calabria n. 24 del 07/07/2022, “Modifiche alla legge regionale 19 novembre 2020, n. 21 (Istituzione consorzio Costa degli dei)”.

I dem però insistono: «Abbiamo provato in tutti i modi – spiega il gruppo del Pd – a fare ragionare il governo regionale, specialmente in occasione dell’approvazione della prima legge, a non affrettare i tempi e consentire a Commissioni e Consiglio gli opportuni approfondimenti. Il centrodestra, invece, senza sentire ragioni ha proseguito dritto per la sua strada con una modalità operativa che, fin dall’inizio della legislatura, mortifica il ruolo della massima Assemblea elettiva calabrese e degli stessi consiglieri regionali».

Per loro le leggi impugnate espongono la Regione ad «una figura barbina»: «Speriamo che questo schiaffo assestato del governo possa determinare un cambio nell’atteggiamento della giunta e un diverso ruolo del Consiglio per il proseguo della legislatura».

Prima“assonnati”, ora "miopi"

La risposta dalla Cittadella non si è fatta attendere, e come detto è arrivata direttamente dal Portavoce, contrariamente a quanto successo qualche giorno fa quando i dem avevano (ri)sollevato la questione della perdita del finanziamento dei 104 milioni di fondi del React Eu per il settore idrico. In quel caso la risposta di Occhiuto fu anche forte, avendo accusato i dem di «dormire» mentre le cose sono andate avanti.

Ma se ieri «dormivano», oggi non «sanno leggere».

«I consiglieri regionali del Partito democratico – si legge nella replica del portavoce - presi nella foga di attaccare ad ogni costo il governo Occhiuto, non sono neanche in grado di leggere i comunicati di Palazzo Chigi. Eppure non è impresa complessa, basta scorrere il testo del governo con un minimo di attenzione».

Dopo aver evidenziato l’errore, la conclusione è tutt’altro che piacevole per i consiglieri del Pd: «hanno proprio bisogno di una vacanza, e forse anche di una visita oculistica».