La parlamentare forzista in un intervento in aula ha rimarcato: «Le commissioni d’accesso pesano sulle comunità»
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La parlamentare di Forza Italia Jole Santelli, vice presidente della commissione antimafia, ha illustrato in aula un’interpellanza urgente in materia di scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni mafiose. «Un tema delicato – ha sottolineato Santelli – uno strumento eccezionale, né amministrativo né politico, bensì un atto ibrido. In questi anni, soprattutto in Calabria, questo strumento è diventato quasi quotidiano: sono gli stessi numeri a parlare. Una battaglia – ha ricordato Santelli - portata avanti in Calabria da un giornalista scomparso di recente, Paolo Pollichieni, una voce libera che ha denunciato i limiti di questi provvedimenti».
L’esponente azzurra ha rimarcato: «Le commissioni d’accesso spesso non si recano nei comuni, richiedono atti con costi abnormi che pesano sulle comunità: a Siderno la commissione insediata ha lasciato 5 milioni di debiti, mentre a Marina di Gioiosa è costata 600mila euro. A Lamezia Terme – aggiunge - si sono verificate violazioni formali e gli arresti hanno riguardato consiglieri d’opposizione. Tutto ciò genera una pesantissima frattura fra Stato e amministrazioni locali. Da ciò - prosegue -la necessità di ridare fiducia. Nella sua visita a Reggio Calabria, in occasione del CdM, il presidente Conte la affermato che lo scioglimento è una vittoria dello Stato. Io penso invece - ha aggiunto - che sia una sconfitta dello Stato e il mio appello va al Ministro degli Interni, sensibile su questo tema, affinché si possa ricostituire il tessuto politico perché questa misura è sfuggita al controllo politico del Ministero degli Interni».
«E’ necessaria - ha sottolineato in chiusura la vice presidente della commissione antimafia - una direttiva da parte del Ministro degli Interni ai Prefetti su un adeguamento dell’ambito applicativo della misura, al fine di preservarne l’efficacia. Il Governo, attraverso il sottosegretario Candiani, ha affermato che la spesa del Ministero dal 2015 al 2017 è stata in media pari a 2,5 milioni di euro mentre per il 2018 si è attestata a 5 milioni, dunque il doppio, aggiungendo che la commissione d’accesso ha l’obbligo di sentire gli organi istituzionali, cosa avvenuta di rado», conclude.