L’ex sindaco annuncia l’ennesima sentenza a suo favore e invita i candidati in corsa per la fascia tricolore a intervenire subito per il futuro del paese
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«Ancora una volta, e per la 5ª volta in 8 anni, comunico con grande emozione a tutti coloro che hanno creduto in me che la Corte d'Appello di Reggio Calabria ha respinto ancora una volta la richiesta di incandidabilità che è stata avanzata nei miei confronti escludendo ogni mia responsabilità, anche per l'ultimo scioglimento».
Con queste parole, Pasqualino Ciccone, ex sindaco di Scilla, ha annunciato sui suoi canali social l’ennesima sentenza a lui favorevole. Un pronunciamento che, come sottolinea lo stesso Ciccone, segue un lungo iter giudiziario: «In questi anni ben 5 Collegi, tra tribunale, corti d'appello e cassazione, per un totale di 15 giudici, hanno esaminato gli atti e hanno accertato la mia completa estraneità ad ogni forma o tentativo di ingerenza della criminalità nell'ente comunale. L'ultima sentenza è di pochi giorni fa».
L’ex primo cittadino non nasconde il peso di questi anni difficili: «Voi capirete cosa ho dovuto sopportare, anche se sapevo in cuor mio di avere resistito ad ogni attacco. Ovviamente la mia vita è stata segnata per sempre da questi fatti. Mi rasserena solo sapere che chi mi ha giudicato ha messo nero su bianco che il Sindaco Ciccone è stato di ostacolo alle possibili infiltrazioni».
Guardando al futuro del paese, lancia un appello ai possibili candidati a sindaco, invitandoli ad agire subito: «Il mio cuore e la mia passione mi spingono a dire ai possibili candidati a Sindaco di non aspettare il giorno delle elezioni per poi giustificarsi e dire di essersi appena insediati e di non poter fare nulla. Hanno l'obbligo da candidati di chiedere ora alla Commissione straordinaria almeno cinque cose».
Tra le priorità da affrontare immediatamente, Ciccone indica la riapertura dell’ascensore dal primo aprile, «fiore all’occhiello del Paese, perché se non si fa subito, chi arriva a giugno impiegherà tre mesi per farlo e la stagione estiva sarà finita». Sottolinea poi la necessità di ripristinare il lungomare, senza affidarsi unicamente alla richiesta di calamità naturale, «la cui risposta (semmai arriverà) sarà fuori tempo massimo; non si può pensare di affrontare l'estate con il marciapiede disastrato».
Altrettanto urgente, secondo l’ex sindaco, è la riapertura dell’ostello della gioventù, il completamento dei lavori al campo sportivo, fermi da quando la sua amministrazione ha lasciato, e l’attivazione di un progetto per allungare il porto, su cui, a suo dire, nulla è stato fatto in questi anni.
Rispondendo a chi parla di un eventuale predissesto del Comune, Ciccone chiede trasparenza sui conti: «Sarebbe necessario pubblicare le giuste carte per capire se c'è responsabilità e di chi è».
Infine, il post si chiude con parole cariche di amarezza, ma anche di speranza: «Con la tristezza di chi ha servito il proprio Paese difendendolo da ogni attacco, sognando una Scilla migliore, lascio il testimone a chi spero abbia lo stesso amore per il proprio Paese».