VIDEO | La candidata alla segreteria nazionale che il 26 febbraio competerà nei gazebo con Stefano Bonaccini chiama a raccolta da Cosenza i suoi elettori puntando sugli under 30: «Con un’ondata di partecipazione contrasteremo le correnti». (ASCOLTA L'AUDIO)
Tutti gli articoli di Politica
«Vogliamo superare le correnti con un’ondata di partecipazione. Siamo soddisfatti del risultato complessivo dei congressi di circolo e siamo convinti che coloro che si avvicineranno alle primarie ci permetteranno di vincere e aprire un varco nel partito per far riavvicinare chi è rimasto fuori o schiacciato». Così Elly Schlein, in visita all’Unical, ai microfoni di LaCnews24 nasconde il paradosso di questa seconda fase delle primarie. Un meccanismo che va benissimo per selezionare un candidato, molto meno per scegliere un segretario. Ci spieghiamo meglio. I numeri di partenza dicono che gli iscritti hanno assegnato a Bonaccini il 54% dei consensi. Se fosse per i tesserati, quindi, non ci sarebbe alcuna corsa alla segreteria, nemmeno nel caso in cui gli altri tre candidati si alleassero fra loro. Ma le primarie del 26 febbraio sono aperte a tutti i cittadini italiani quindi il ribaltone per la Schlein potrebbe benissimo verificarsi. Sarebbe però la morte del Pd come partito. In quale organizzazione, infatti, i soci scelgono un presidente per poi correre il rischio che soggetti esterni ne impongano un altro? E’ come se i soci di una bocciofila eleggessero il loro presidente e poi arrivassero quelli del club numismatico o del tennis ad imporne un altro. Così come un risultato lusinghiero della Schlein potrebbe portare verso il pendio pericoloso di una scissione. L’ennesima.
Congresso dem | Primarie Pd, ora si decide nei gazebo: corsa a due tra Bonaccini e Schlein, ecco quando e come
Ma oggi non è il momento per affrontare queste discussioni. La Schlein sembra credere nella rimonta e all’Unical viene accolta da due ragazzi che si sono appena laureati che l’accolgono a suon di prosecco e selfie. Lei allora spinge l’acceleratore sui temi più cari agli under 30 ovvero la riforma del mercato del lavoro, l’emancipazione delle donne e la transizione ecologica. Si dice felice di essere qui «per me era importante venire anche in Calabria», dice dal microfono dal piazzale esterno al teatro dell’Unical. In effetti è la prima volta che viene, a differenza degli altri candidati alla segreteria, essendo stata votata praticamente in contumacia nella prima fase del congresso.
L'intervento
Il resto del breve intervento è come dicevamo, tutto incentrato su temi che vogliono spostare a sinistra l’asse del Pd. Non a caso accompagnatori “ufficiali” della Schlein sono stati quelli di Articolo Uno e Jasmine Cristallo. «La destra fa la destra e vince pure le elezioni - dice - siamo noi che dobbiamo tornare a fare la sinistra e smetterla con questa corsa al centro».
«Abbiamo fatto degli errori - ammette pensando evidentemente al Job act - che dobbiamo riconoscere. Servono garanzie per i giovani: come fa un ragazzo/a a costruirsi una famiglia se prende 900 euro al mese? Dobbiamo dire basta alla precarietà. Penso ai rider, un lavoro tanto nuovo quanto diffuso, che però non ha nessuna copertura assicurativa o di altro tipo. Dobbiamo smetterla con i contratti pirata firmati da sigle sindacali fantasma, prendiamo esempio dalla Spagna che ha posto un argine ai contratti a termine». Altra ammissione di colpa, la Schlein la fa con riferimento all’attuale legge elettorale che per lei va assolutamente cambiata così come va garantito il diritto al voto per gli studenti fuori sede, tema molto caldo in Calabria.
Congresso Pd | In Calabria stravince Bonaccini, a Cosenza la sorpresa De Micheli: tutti i risultati provincia per provincia
Autonomia differenziata
Un ultimo passaggio è dedicato all’autonomia differenziata. Dopo aver difeso la necessità di avere una scuola pubblica (unico ascensore sociale possibile, dice) e la sanità pubblica, la candidata attacca ad alzo zero l’autonomia differenziata di Calderoli. «Questo Governo ha voluto fare una forzatura di stampo elettorale, superando il Parlamento e le Regioni. Ne è venuto fuori un testo che penalizza ancora di più il Sud. La bozza prevede infatti la definizione dei Lep, ma senza investire un solo centesimo per garantire un livello omogeneo nel Paese. Ritengo grave che il presidente di questa Regione non abbia detto una sola parola. Io ho invitato i presidenti delle regioni del Sud a ribellarsi e chiedere immediatamente la convocazione della Stato/Regioni che è il luogo deputato per discutere di queste cose». L’intervento si chiude qui, ma non la mattinata della Schlein all’Unical. La candidata prima ha visitato alcune start up presenti nell’ateneo e poi, prima di partire per Catanzaro, ha pranzato con alcuni studenti in una delle mense del campus. Poi via di corsa verso gli appuntamenti di Catanzaro e Reggio.