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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Caro presidente Mario Oliverio,
abbiamo rispetto assoluto verso gli organismi di partito e, in maggior parte, verso le istituzioni. E sappiamo bene, dunque, che il confronto sui problemi della Calabria debba trovare concreto impulso all’interno delle sedi politiche - che rappresentano il terreno ideale di coltura per individuare le soluzioni tecniche alle tante emergenze che attraversano i nostri territori. Ma siamo costretti, stavolta, a ricorrere allo strumento della denuncia pubblica per stigmatizzare l’apatia istituzionale e politica che la giunta regionale da mesi dimostra nei confronti della città di Vibo Valentia.
Le belle parole che hanno contraddistinto la campagna elettorale dell’autunno 2014 - la stagione in cui Mario Oliverio è stato eletto presidente della Regione - sono rimaste tali: belle parole, appunto; malriusciti esperimenti di dialettica (ed estetica) politica che si ripercuotono oggi come boomerang nei confronti di chi li ha esercitati.
Il cupo scenario che sovrintende la Calabria non ha bisogno di arguti pensatori e interpreti per essere banalmente declinato nei suoi aspetti nodali: il fallimento degli obiettivi strategici appare evidente ai più, soprattutto se rapportato allo stato socio-economico in cui versa la città di Vibo Valentia. Le promesse sono state disattese e le scusanti che hanno favorito il contenimento del disagio latente non bastano più a contenere la rabbia che serpeggia tra i cittadini di questa fetta, bella e dannata, di Calabria.
I dati sono oggettivi, e inequivocabili:
1. Nonostante la città di Vibo Valentia stia vivendo da tempo un grave problema legato alla salubrità dell’acqua - che potrebbe essere mitigato e addirittura risolto attraverso un organico intervento sulla rete idrica - continua a rimanere fuori dai circuiti di finanziamento invece assegnati ad altre realtà.
2. Il Porto di Vibo Marina - infrastruttura dalle potenzialità turistiche e commerciali impressionanti - non trova l’attenzione e il supporto tecnico necessario all’avvio di un percorso di potenziamento che darebbe (anche nell’immediato) ristoro alla devastante fame di lavoro.
3. La sanità pubblica resta appesa al filo di scelte esterne (e interne) che ostacolano la crescita a beneficio di quella privata i cui impulsi di espansione trovano sempre seguito immediato. Il caso della mancata costruzione dell’ospedale di Vibo Valentia, insieme a quelli di Gioia Tauro e Sibari, rappresenta l’esempio plastico dell’inadeguatezza di governo rispetto ai grandi temi su cui si misura la capacità di una classe politica di dare risposte alle istanze della collettività.
È certamente vero che gli incidenti di percorso (gravi) che hanno interessato la società contraente non favoriscono lo sblocco definitivo della “pratica ospedale”; ma è assai più grave che la Regione stessa, al momento, non sia neanche in grado di comprendere se e quando i lavori potranno essere avviati; se e cosa accadrà al percorso tratteggiato da parecchi anni, ormai, per restituire dignità al settore della sanità pubblica affidata alle sorti delle tante professionalità mediche esistenti sul territorio, ultimo baluardo lasciato in trincea a combattere in solitaria una battaglia contro i mulini al vento della politica irresponsabile.
4. Le politiche di supporto al turismo, di cui il Vibonese e la città restano culla, non sembra si discostino affatto dalle inefficaci pratiche del passato che hanno portato il territorio a rimanere ancora una volta fuori dall’assegnazione delle Bandiere blu nonostante l’evidente bellezza di un’area geografica considerata alla stregua delle località balneari più belle al mondo. E non consolino i riconoscimenti gastronomici internazionali che, da soli, non basteranno di certo a rilanciare l’economia su scala regionale così come qualcuno vorrebbe far credere…
5. Sulla disoccupazione giovanile meglio stendere un velo pietoso: qualche bando regionale finanziato con fondi europei non potrà certo nascondere le carenze evidenziate dalla mancanza di un vero e ampio progetto di supporto ad agricoltura e imprese, magari da pianificare con il contributo di tutti gli attori che concorrono al sistema produttivo del territorio.
Due anni e mezzo di gestione della cosa pubblica non sono bastati al governatore Mario Oliverio a dare segnali concreti di inversione di tendenza rispetto alle cattive pratiche del passato. Il giro di boa del mandato è imminente. La giunta (che sin qui è riuscita a nascondersi dietro il paravento della programmazione nonché del raddrizzamento delle storture rinvenute al momento dell’insediamento a dicembre 2014) adesso deve dimostrare la capacità di rendersi protagonista del cambio di rotta tanto strombazzato prima delle elezioni.
Da rappresentanti istituzionali del Partito democratico, in Consiglio comunale a Vibo Valentia, chiediamo a te presidente Oliverio un incontro in città. Ti chiediamo di venire a toccare con mano le emergenze che, filtrate, spesso non riesce neanche a percepire lontanamente. E ti chiediamo di farlo subito perché il tempo che resta a disposizione sul piano della gestione amministrativa della Calabria è veramente poco. Il rischio che questo mandato non lasci il segno è forte, così come forte è il rischio che un segno negativo comunque resti…
La politica è un conto; la gestione della cosa pubblica un altro. Coniugare i due aspetti, implementandoli, è ciò che dovrebbe caratterizzare la nostra azione. È necessario ripartire dal basso, dai territori, dal contatto diretto con la gente che soffre disservizi e disagi di ogni tipo. Noi proponiamo a Mario Oliverio di colmare queste sue lacune incontrandoci presto; fintanto, cioè, che vi sia ancora spazio per restituire alla politica e alle istituzioni la dignità e il ruolo offuscati da interessi territoriali di parte rispetto ai quali la città di Vibo Valentia non è più disposta a sottostare.
Firmato Gruppo consiliare Pd Città di Vibo Valentia
Giovanni Russo capogruppo PD
Stefania Ursida vice presidente consiglio comunale Vibo Valentia PD
Giuseppe Cutrullá consigliere comunale-provinciale PD
Maria Fiorillo consigliere comunale PD
Pasquale Contartese consigliere comunale PD
Antonia Massaria consigliere comunale PD
Antonino Roschetti consigliere comunale PD
Sabatino Falduto consigliere comunale PD