Fumata grigia al Ministero della Salute. Beatrice Lorenzin ha incontrato sia il governatore Oliverio che il commissario Scura in due vertici separati per fare il punto della situazione.

Il presidente della giunta, che è arrivato a Roma accompagnata dal delegato Franco Pacenza e dai consiglieri Aieta, Mirabello e Romeo, ha ribadito la gravità della situazione venutasi a creare in Calabria e chiesto un atto interruttivo del commissariamento e la rinegoziazione del piano di rientro. Il ministro Lorenzin ha ascoltato con attenzione le parole di Oliverio “sensibilizzata” sia dalla protesta della Conferenza dei sindaci e dal documento a sostegno del presidente sottoscritto da 350 amministratori, ma anche dalla moral suasion di Tonino Gentile che non ha mancato di farsi vedere a palazzo.

Il Ministro alla Salute ha poi assicurato che riferirà della situazione al prossimo Consiglio dei Ministri ponendo l’accento sugli ultimi avvenimenti e su quanto avvenuto in occasione della Conferenza dei sindaci.

Nei corridoi del Ministero, però, è però rimbalzata forte e da più parti politiche (sia vicine ad Oliverio che al Ministro) che per la Lorenzin, a questo punto, non ci sarebbero problemi a porre fine alla gestione di Massimo Scura. Il ministro sarebbe disponibile sia alla nomina di un nuovo commissario che a procedere come è avvenuto in Campania con la nomina di De Luca.

Tanto che, a questo punto, la questione sarebbe tutta interna al Pd e alla gestione del responsabile del dipartimento sanità Federico Gelli. L’Ufficio del commissario Scura, insomma, sarebbe tutelato dai democrat fondamentalmente. Con Gelli a fare da parafulmine a decisioni che, inevitabilmente, sono condivise sia da Renzi che da Gentiloni.

In attesa che la prossima riunione del Consiglio dei Ministri faccia luce sulle reali intenzioni del governo, si capisce che la fase politica diventa di difficilissima gestione. Un mancato accoglimento delle richieste che Oliverio porta avanti fin dall’inizio della legislatura regionale aprirebbe uno scontro interno al partito di gravità inaudita e che potrebbe portare a qualunque tipo di soluzione. Uno scenario non certo rassicurante alla vigilia delle elezioni politiche che in Calabria, ma anche in Italia, non si presentano facili per il centrosinistra e per il partito di Matteo Renzi.

Le dichiarazioni di Oliverio

«Ho ribadito al ministro Lorenzin le mie forti preoccupazioni condivise dalla quasi totalità dei sindaci Calabresi circa la grave condizione in cui versa il Servizio sanitario calabrese. I dati certificati anche dal Tavolo dei ministeri Vigilanti (Mef e ministero della Salute) la scorsa settimana, sono la conferma  di una gestione dei risultati fallimentari di 7 anni di commissariamento – ha dichiarato Oliverio - È inaccettabile che i calabresi continuino  a sopportare il massimo della tassazione con i Servizi sanitari meno efficienti ed  inadeguati d' Italia. Ancora più inaccettabile è il rischio che in futuro siano costretti a pagare ulteriori tassazioni per coprire i nuovi debiti determinati e a sopportare un nuovo blocco delle assunzioni di personale sanitario (medici e paramedici). Siamo difronte ad una spirale negativa che bisogna assolutamente spezzare. Il ministro Lorenzin – ha proseguito Oliverio - ha condiviso le nostre preoccupazioni ed ha assunto formale impegno di relazionare sulla grave situazione della sanità calabrese al Consiglio dei ministri. Difronte a tale drammatica  situazione, ritengo, che sia imprescindibile e doveroso assumere un atto interruttivo di questa  situazione in  cui  unici a pagare sono i calabresi che vedono negato il diritto alla cura e alla tutela della salute. Ho ribadito al ministro Lorenzin la necessità di porre fine alla fallimentare gestione commissariale – ha concluso Oliverio - e dare vita  subito ad un tavolo di rinegoziazione del piano di rientro. Della evoluzione del confronto con il governo, come già preannunciato, terrò costantemente informata la Conferenza dei sindaci calabresi».

 Riccardo Tripepi