Il vicesegretario nazionale Dem è intervenuto all’Agorà del Partito democratico su Pon salute e riforma del settore nella regione
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«Dopo il lungo commissariamento la Calabria ha i livelli di assistenza più bassi d'Italia. Credo che a questo punto si debba parlare di un debito dello Stato italiano verso la Calabria». A dirlo, riporta una nota, il vicesegretario nazionale del Pd Giuseppe Provenzano intervenendo all'Agorà democratica che è stata trasmessa sulla pagina facebook del Pd calabrese sul tema "Pnrr, Pon Salute e DM 71: è adesso il tempo per la riforma sanitaria in Calabria».
«Lo dico - ha aggiunto Provenzano - anche da ex ministro per il Sud che ha vissuto quella vicenda imbarazzante del rinnovo del commissariamento. Serve in ogni caso lavorare alla riforma della sanità con le risorse di cui stiamo discutendo, restituendo al termine riforma il suo significato autentico: riforma nel senso di diminuire la diseguaglianza nei diritti tra i cittadini».
«Una diseguaglianza che si avverte specialmente nelle Regioni meridionali in materia di diritto alla salute. Abbiamo assistito, inoltre, a un progressivo depauperamento delle nostre risorse umane e all'aumento del precariato che hanno reso assai complicata la riorganizzazione dei servizi sanitari e la loro integrazione con i servizi socio-assistenziali. Un nodo fondamentale che dovrà essere affrontato in tempi rapidi».
Provenzano ha poi dato atto del nuovo corso intrapreso dal Pd dopo l'elezione di Nicola Irto a segretario regionale «che sta riorganizzando il partito con l'approvazione e il pieno sostegno della segreteria nazionale» e ringraziato Carlo Guccione, responsabile Pd Salute per il Mezzogiorno per l'organizzazione dell'Agorà».
I lavori sono stati coordinati da Carlo Guccione, Responsabile Pd Salute per il Mezzogiorno. All'incontro hanno preso parte Sandra Zampa, della segreteria nazionale Pd e Responsabile Salute; Nicola Irto, segretario regionale Pd, Franz Caruso, sindaco di Cosenza, Sebastiano Andò, direttore Centro sanitario dell'Università della Calabria, Elio Bozzo, medico e già direttore del distretto sanitario Cosenza, Sergio Arena, primario all'ospedale di Crotone, Franco Mammì, medico pediatra, Mimma Iannello, presidente Federconsumatori Calabria e Anna Domenica Mignuoli, presidente Associazione Dall'Ostetrica.
Irto, è scritto nella nota, ha, ancora una volta, messo in evidenza come le Agorà Democratiche siano «un grande momento di confronto e di apertura verso il mondo che è anche al di fuori del nostro partito. Questa iniziativa non nasce in maniera estemporanea, ma dopo una serie di altri incontri e dalla richiesta di approfondire il tema ed elaborare proposte concrete per riformare la sanità».
«Il Pon salute – ha aggiunto il segretario regionale del Pd - dimostra la consapevolezza europea che per rendere moderno un territorio serve una risposta sanitaria efficiente. Serve adesso una programmazione integrata tra le Regioni del Mezzogiorno con attenzione anche alla necessità di aumentare gli organici. Elaboreremo in piattaforma proposte che tramuteremo in proposte di legge regionali».
«Non voglio fare polemica politica, ma il governatore e commissario alla sanità ha chiesto al presidente dell'Albania l'invio di medici e infermieri. Non ci si deve vergognare di chiedere aiuto, ma per essere concreti serve il coraggio delle scelte e di dare risposte in Consiglio regionale e serve un confronto vero sugli strumenti da mettere in campo».
Il sindaco di Cosenza Frank Caruso ha insistito sulla necessità di arrivare al completamento del nuovo ospedale di Cosenza: «Serve al contempo investire sul capitale umano e trattenere nelle nostre strutture le migliori competenze e professionalità che spesso invece vanno a lavorare nelle città del Nord».
«I 625 milioni del Pon - ha sostenuto Zampa - si aggiungono alle risorse del Pnrr che dovranno servire per combattere la povertà sanità e eliminare le ulteriori sperequazioni create dal Covid. Il Pd deve rendersi parte attiva per individuare le misure concrete da adottare in tutte le quattro aree previste dal Pon».