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Un altro sgarbo al governatore della Calabria. Il governo non risponderà domani all’interrogazione parlamentare che i deputati del Pd calabrese avevano presentato per chiedere lumi sulla gestione della sanità in Calabria. Interrogazione ritenuta fondamentale dopo la decisione del Consiglio dei ministri di decretare la fine del commissariamento in Campania, senza fare nessun cenno alla nostra Regione. E seppure è vero che in Campania c’era una situazione differente, con i commissari già dimissionari mentre in Calabria Scura è più in sella che mai, Oliverio avrebbe voluto risposte precise. Con il sostegno dei parlamentari democrat.
Tensione alle stelle in casa Pd
Risposte che sarebbero dovute arrivare domani, giornata in cui era stata calendarizzata l’interrogazione, ma che non arriveranno. Ancora non c’è chiarezza sulle ragioni del mancato inserimento all’ordine del giorno, ma di sicuro Oliverio, a Roma da qualche giorno, non l’ha presa per nulla bene. I conciliaboli nella Capitale continuano per cercare di capire le ragioni di questo ulteriore affronto, ma per molti si è davanti ad un segnale di evidente imbarazzo da parte del governo (se non di presa di distanza) che ha preferito rinviare tutto.
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Inevitabile che la tensione nel Pd sia adesso alle stelle e che con tutta probabilità si possa rischiare l’implosione proprio in un momento delicatissimo. La legislatura regionale ha appena superato il giro di boa, c’è l’Ufficio di presidenza di palazzo Campanella da rinnovare, anche la giunta ha bisogno di qualche aggiustamento e si è alla vigilia della stagione congressuale. Questa ulteriore presa di distanza del governo Gentiloni da Mario Oliverio potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso e innesca dinamiche al momento imprevedibili.
Naturalmente si dovranno aspettare le prossime ore per trarre qualsiasi tipo di conclusione, ma senza neanche una risposta su tempi e modi con i quali il governo vorrà (se lo vorrà) affrontare la situazione, ogni scenario diventa possibile in Calabria.
Riccardo Tripepi